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ANCONA - E’ sciopero nazionale il 6 novembre dei farmacisti dipendenti delle farmacie private che, dopo mesi di negoziato dalla scadenza del contratto ad agosto 2024, hanno visto Federfarma rompere le trattative sulla richiesta di aumento retributivo di 360 euro lordi avanzata al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale Farmacie Private dalla Filcams, Fisascat e Uiltucs; la proposta di Federfarma ferma a 180 euro lordi.
La Regione Marche è stata tra le prime regioni in Italia ad avviare la sperimentazione della farmacia dei servizi e su 465 farmacie marchigiane vi hanno aderito oltre 350, ma resta insufficiente- e in alcuni casi non applicato- il riconoscimento economico per le prestazioni eseguite.
Il numero significativo di prestazioni erogate (nel 2025 oltre 7200 elettrocardiogrammi, 8200 holter cardiaci, 5300 holter pressori anche attraverso il convenzionamento con il Ssn) e la somministrazione dei vaccini (Covid, antinfluenzale, Herpes Zoster, pneumococco e Hpv), nelle prime settimane di ottobre somministrate più di 6000 dosi, si aggiungono all’attività quotidiana dei farmacisti a cui viene chiesto un servizio sempre più qualificato per i cittadini. 
I farmacisti dei piccoli comuni dell’entroterra sono spesso l’unico presidio sanitario e, anche in comuni maggiori, rappresentano comunque un importante punto di riferimento per la comunità. A partire dal periodo pandemico il contributo di questi professionisti sanitari è stato fondamentale attraverso l’attività di vaccinazione e prevenzione/esecuzione di tamponi. 
Per questo Filcams, Fisascat e Uiltucs chiedono che vengano riconosciute le nuove competenze e professionalità con un aumento retributivo dignitoso che tenga conto della formazione e dell’impatto dell’inflazione; oggi un farmacista di primo livello full time percepisce 1600 euro netti al mese a fronte di anni di studio, dell’obbligo formativo annuale a cui si aggiungono i corsi obbligatori per i servizi in convenzione con la Regione nonché orari di apertura sempre più ampi che impediscono la conciliazione dei tempi vita-lavoro. 
“La crescente carenza di personale registrata negli ultimi anni ed il significativo calo delle iscrizioni al corso di Laurea – si legge in una nota dei sindacati - è il sinonimo dell’insoddisfazione e del disconoscimento subito dalla professione, associata nell’immaginario collettivo al titolare di farmacia ma che indicativamente è esercitata da circa 1500 dipendenti nelle Marche.
Chiediamo quindi un rinnovo del Ccnl adeguato ai tempi sia in termini di salario che di riconoscimento delle competenze e di un’organizzazione del lavoro sostenibile”.
Nelle Marche il presidio si terrà davanti alla sede regionale di FederFarma in via Primo Maggio 142 dalle ore 10.30 alle 12.00 con la presenza di farmacisti da tutta la regione.
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