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JESI - I Carabinieri del Norm di Jesi hanno identificato l’uomo che nel pomeriggio di sabato scorso aveva dapprima gravemente danneggiato il parabrezza di un’autovettura in sosta lungo via Trieste (di proprietà di una donna del luogo) e quindi sfondato la vetrata della biglietteria della locale stazione ferroviaria, lanciandogli contro un pesante tombino di ghisa prelevato dalla sede stradale.
Si tratta di un 25enne di origini pakistane, senza fissa dimora ma gravitante nell’area di Jesi, già noto alle forze dell’ordine tanto per episodi delittuosi analoghi a quello del 6 settembre quanto per altri reati.
Lo stesso, infatti, il 1 gennaio scorso era stato tratto in arresto dalla Radiomobile di Jesi per furto aggravato, dopo aver divelto, sempre con un oggetto contundente, la porta in vetro di un distributore automatico e rubato dalla vending machine bevande e snack, che nell’occasione erano stati anche recuperati dai militari dell’Arma.
A febbraio scorso lo stesso aveva poi infranto il parabrezza di un’altra vettura, presa di mira senza alcuna apparente ragione tra quelle parcheggiate lungo una via del centro di Jesi. Il 4 settembre, in un accesso d’ira, aveva anche danneggiato a calci la vetrata di una cooperativa sociale di Jesi che si occupa di servizi di assistenza per stranieri.
Per l’episodio vandalico di sabato scorso, determinanti per raggiungere la sua identificazione sono risultate le testimonianze delle persone che avevano assistito al barbaro gesto presso la stazione ferroviaria e il confronto con le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona.
Lo straniero risulta peraltro già gravato da un foglio di via obbligatorio da Jesi, emesso alla Questura di Ancona proprio a seguito dei numerosi illeciti commessi in quell’abitato. Ignoto il movente del gesto violento, ascrivibile con ogni probabilità ad un ennesimo atto vandalico dovuto ad intemperanze di natura caratteriale del soggetto. Lo stesso è stato denunciato all’autorità giudiziaria oltre che per il duplice danneggiamento, anche per l’inosservanza della citata misura di prevenzione nonché poiché, allorquando sottoposto a fotosegnalamento, è risultato sprovvisto di documenti di identità e del permesso di soggiorno.


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