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Riceviamo e pubblichiamo.

Nel pomeriggio odierno, militari dell’aliquota operativa della Compagnia di San Benedetto del Tronto, coadiuvati in fase esecutiva dall’aliquota radiomobile, davano esecuzione all’Ordinanza di custodia cautela in carcere emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Ascoli Piceno nei confronti di due giovani di origini albanesi, di anni 21 e 23, residenti nella provincia picena, ritenuti responsabili del tentato omicidio, mediante accoltellamento, di un tunisino 23enne, domiciliato presso una locale struttura di accoglienza, nonché di rissa aggravata in concorso.

Le articolate indagini dei militari, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, attraverso sistemi tradizionali, la visione degli impianti di videosorveglianza, analisi celle telefoniche, comparazioni e perquisizioni, hanno consentito di raccogliere univoci, gravi e concordanti indizi, nonché di ricostruire la dinamica della violenta aggressione, a seguito della quale il giovane riportava un’importante lacerazione epatica da arma bianca e lesioni multiple conseguenti ai traumi subiti. I fatti risalgono all’otto febbraio scorso, quando, a seguito di richiesta d’intervento al 112, venivano segnalati, in via Calatafimi, danneggiamenti di autovetture in sosta.

L’attenzione dei militari, tuttavia, si orientava immediatamente verso un gruppo di ragazzi che, poco prima, avevano partecipato ad una violenta rissa, nel corso della quale ne usciva sanguinante il giovane tunisino, che riusciva a salvarsi cercando riparo presso i carabinieri intervenuti. Gli accertamenti appuravano anche l’utilizzo di una mazza da baseball ed un coltello. I due, dopo le operazioni di rito, sono stati trasportati al carcere di Marino del Tronto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente, alla quale, nei prossimi giorni, a seguito degli interrogatori di garanzia, potranno raccontare la propria versione dei fatti.

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