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PESARO - La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Michelangelo Tripodi e Francesco Candiloro, gli esecutori materiale dell’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili. Il delitto era avvenuto il 25 dicembre 2018 nel centro storico di Pesaro. Un omicidio aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, la famiglia calabrese Crea, alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Attraverso le sue testimonianze, si era arrivati all’arresto seguito dalle condanne, di vari membri della cosca Crea. Il prossimo 24 settembre inizierà il processo di appello per il 58enne calabrese Rocco Versace, condannato in primo grado all’ergastolo dal tribunale di Pesaro. Nel corso del processo, erano stati portati all’attenzione della corte incontri, conversazioni e sopralluoghi emersi attraverso le intercettazioni delle schede telefoniche, criptate e non, collegate alle celle presenti nelle zone toccate dai componenti del commando prima dell’uccisione di Bruzzese. A novembre un ultimo sopralluogo a Pesaro, soggiornando in hotel con documenti falsi, per programmare il delitto. Per la procura Versace aveva avuto un ruolo chiave nella pianificazione dell’omicidio di Bruzzese. Il 58enne in primo grado è stato condannato anche al pagamento di una somma da 10 a 50 mila euro per ciascuno dei familiari della vittima che si erano costituiti parte civile.
A conclusione della vicenda processuale dei due killer di Bruzzese, il Procuratore Generale della Repubblica Presso la Corte D’Appello e il Procuratore della Repubblica di Ancona esprimono "il più alto apprezzamento ai Carabinieri del Ros di Ancona, che hanno affiancato l’attività della Procura con indagini di straordinaria difficoltà, distinguendosi per professionalità, dedizione e tempestività nell’individuare gli autori di un crimine tanto efferato".
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