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PESARO - I consiglieri di opposizione chiedono le dimissioni degli assessori della Giunta Ricci. “Una vicenda dai contorni ancora troppo opachi, rispetto alla quale la politica non ha mostrato alcuna volontà di fare chiarezza. Anzi, qualcuno si è persino sottratto al confronto, evitando di presentarsi in Commissione Controllo e Garanzia. Un atteggiamento  che, di fronte a fatti così rilevanti, lascia sgomenti e conferma quanto sia urgente e necessario ristabilire un principio di responsabilità e trasparenza. Errori, refusi, mancate spiegazioni, saldi senza lavori effettuati, mancanza di controllo nelle sponsorizzazioni, sono solo alcune delle anomalie emerse dal lavori di approfondimento di mesi. Sono chiare le responsabiltà politiche di una gestione tutt’altro che trasparente e tracciabile. Chi ha condiviso quelle scelte e quella stagione politica nei ruoli politici deve assumersi la proprie responsabilità e per questo abbiamo chiesto le dimissioni degli assessori della Giunta Ricci. Un atto politico doveroso per la città”.

In vista del consiglio comunale di domani, a firmare questa richiesta in due mozioni ed un ordine del giorno sono i Consiglieri comunali di centrodestra Marco Lanzi e Giulia Marchionni di Pesaro Svolta,, Mauro Marinucci, Giovanni Dallasta e Antonio Bartolomei di Forza Italia, Serena Boresta, Daniele Malandrino, Michele Redaelli, Cristina Canciani e Giovanni Corsini di Fratelli d’Italia, Dario Andreolli della Lega.

“Nel corso dell’esame di tutti gli atti e dei lavori svolti della Commissione Controllo e Garanzia, dedicati all’approfondimento degli affidamenti e delle sponsorizzazioni a favore delle associazioni Opera Maestra e Stella Polare nel periodo 2020–2024, sono emersi diversi elementi che riteniamo meritino un’attenta riflessione politica”.

“Parliamo di due associazioni tra loro “gemelle” – condividono presidente, sede legale, statuto e fondatori – non iscritte al Registro Unico del Terzo Settore (RUNTS) che hanno ricevuto dal Comune di Pesaro e da enti ad esso riconducibili contributi pubblici e affidamenti diretti per un importo complessivo di circa 600.000 euro. Proprio la mancata iscrizione al RUNTS ha escluso le due realtà da precisi obblighi di rendicontazione e trasparenza, generando una situazione poco chiara e difficilmente tracciabile”.

“A rendere ancora più delicata la vicenda è il fatto che, secondo quanto emerso durante le audizioni, a favorire questi percorsi sarebbero stati componenti dello staff politico dell’allora sindaco Matteo Ricci. Si tratta di figure legate da un rapporto fiduciario diretto con il primo cittadino, selezionate e retribuite in base all’articolo 90 del Testo Unico degli Enti Locali. Ci troviamo di fronte a un evidente conflitto di interessi, rafforzato da legami personali e politici che hanno finito per determinare modalità e tempistiche degli affidamenti. In un simile scenario, non si può ignorare l’obbligo di responsabilità dell’ex sindaco in eligendo e in vigilando, che impone alla politica non solo di scegliere con cura i propri collaboratori, ma anche di vigilare costantemente sul loro operato. È chiaro che questo dovere, in questa vicenda, non è stato assolto”.

“Pur riconoscendo che le valutazioni di tipo giuridico e contabile non spettano a questa sede, riteniamo che quanto emerso non possa non porre un tema di responsabilità politica. In particolare, lascia perplessi la scelta dell’ex Sindaco di non presentarsi in Commissione, ritenendo di non dover rendere conto su quanto avvenuto. Una posizione che non condividiamo, soprattutto alla luce del fatto che si parla di attività svolte da suoi diretti collaboratori, in un contesto che ha coinvolto anche altri esponenti della Giunta dell’epoca”.

“Alla luce di tutto ciò, chiediamo che si apra una riflessione vera e trasparente da parte dell’attuale amministrazione. Crediamo che sia opportuno un segnale chiaro di discontinuità. È giunto il momento che l’attuale Giunta comunale si assuma le responsabilità politiche e faccia un passo indietro e per questo chiediamo le dimissioni degli assessori che hanno fatto parte dell’esecutivo dal 2019 al 2024 e che hanno avuto un ruolo diretto o indiretto in questa vicenda e che condividono le responsabilità politiche di una gestione con ancora troppe ombre. Non si tratta di un giudizio sulle persone, ma della necessità di ristabilire un rapporto di fiducia con la città, facendo comprendere che la trasparenza e la correttezza amministrativa vengono prima di tutto. Nessuno ancora tra loro ha dato anche solo una spiegazione su quanto accaduto”.

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