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ANCONA – Un omaggio sentito e simbolico è stato reso ieri a Maria Montessori, la grande pedagogista originaria di Chiaravalle, alla quale è stato intitolato il quarto piano di Palazzo delle Marche. Una figura internazionale il cui metodo educativo ha rivoluzionato la scuola in tutto il mondo e continua a ispirare generazioni.

Durante la cerimonia, alla presenza del presidente del Consiglio regionale Dino Latini, del vicepresidente Maurizio Mangialardi, della consigliera Manuela Bora e di numerose autorità, è stata scoperta una targa commemorativa che ricorda il valore e la visione della pedagogista marchigiana. «Non celebriamo solo un nome – ha detto Latini – ma un modo di guardare all’infanzia come motore di cambiamento e di speranza».

Un evento particolarmente significativo alla vigilia dell’apertura del Salone dell’Editoria Marchigiana alla Mole Vanvitelliana, a sottolineare il legame tra cultura, educazione e territorio.

Mangialardi ha parlato di un’eredità viva nelle istituzioni, mentre Bora ha espresso l’urgenza di tutelare il percorso montessoriano a Chiaravalle, criticando la recente perdita di autonomia dell’istituto.

Giancarlo Galeazzi, direttore della collana dei Quaderni del Consiglio regionale, ha evidenziato la doppia anima del pensiero montessoriano: da un lato l’autonomia personale del bambino, dall’altro la costruzione di una società pacifica e umanizzata.

Presente anche una delegazione scolastica dell’Istituto “Augusto Scocchera” con la dirigente Raffaella Mazzocchi e una rappresentanza degli alunni della classe 4ªA del plesso “Montessori”.

«Maria Montessori – ha sottolineato la sindaca di Chiaravalle Cristina Amicucci – ha lasciato un messaggio profondo, ancora oggi attualissimo, capace di rispondere alle sfide del nostro tempo».

Un pensiero condiviso anche dal presidente della Fondazione Chiaravalle Montessori, Alfio Albani, che ha ricordato come la scuola debba essere “luogo di pace, non solo di prestazioni”.

L’intitolazione non è dunque solo un atto formale, ma un invito a preservare e promuovere un pensiero educativo rivoluzionario, che continua a porre il bambino al centro della costruzione di un mondo migliore.

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