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La Procura di Ascoli Piceno ha nominato due esperti medici legali per eseguire venerdì 21 marzo prossimo l’autopsia sul corpo di Amir Benkharbouch, il ventiquattrenne deceduto a seguito di una coltellata ricevuta durante una rissa sul lungomare di San Benedetto nelle prime ore di domenica 16 marzo. Gli incaricati sono la dottoressa Rosanna Zamparese, dell’Unità Operativa di Medicina Legale di Ascoli Piceno, e il professor Francesco Paolo Busardò, docente presso l’Università Politecnica delle Marche.

I due specialisti avranno il compito di chiarire le cause del decesso, verificando se le lesioni riscontrate sulla vittima siano riconducibili a colpi ricevuti nel corso della rissa e identificando il tipo di arma utilizzata. In particolare, dovranno stabilire se sia stato impiegato un coltello, un punteruolo o un altro strumento contundente.

Oltre all’autopsia, ai periti è stato chiesto di analizzare le ferite riportate dagli altri soggetti coinvolti nell’episodio di violenza. Particolare attenzione sarà rivolta al confronto tra la ferita toracica letale per Benkharbouch e quella addominale subita da un trentenne di Grottammare, attualmente ricoverato all’ospedale di Torrette. Gli esperti dovranno verificare se entrambe le lesioni siano state inferte con la stessa arma da taglio.

Un’ulteriore analisi riguarderà le ferite riportate dal ventinovenne tunisino Helmi Nessimi, colpito all’addome e alla spalla. I medici legali dovranno accertare se tali lesioni siano compatibili con la mannaia sequestrata dagli inquirenti, elemento che potrebbe rivelarsi cruciale per la ricostruzione degli eventi.

L’incarico ai due consulenti segna un passaggio chiave nelle indagini della Procura, che mira a fare piena luce sulla dinamica dei fatti e a individuare con certezza le responsabilità nella tragica rissa che ha portato alla morte di Amir Benkharbouch.

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