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Per la Procura di Ascoli che sta conducendo le indagini sull’omicidio avvenuto a San Benedetto alle prime ore di domenica scorsa, ad uccidere il ventiquattrenne Amir Benkharbouch con una coltellata risultata fatale sarebbe stato il suo amico, il ventenne di Giulianova (Federico Di Stanislao) arrestato a poche ore di distanza dal delitto e attualmente recluso nel carcere di Marino del Tronto.

Stando a quanto si evince dall’avviso dell’udienza di convalida notifica al suo difensore di fiducia, l’avvocato teramano Luigi Gialluca, solo nei suoi confronti la Procura, infatti, contesta il reato di omicidio ritenendolo pertanto, al momento, l’unico responsabile dell’uccisone di Benkharbouch.

Al ventenne giuliese, inoltre, viene contestato anche il reato di tentato omicidio nei confronti del ventinovenne di Grottammare che si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Torrette di Ancona a seguito delle ferite riportate a seguito della rissa. Nei giorni scorsi, il giovane è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico per l’asportazione della milza per le conseguenze di una coltellata rimediata all’addome, oltre ad aver riportato anche una profonda ferita al volto.

L’altro amico della vittima, il ventitreenne di origine rumena (Denis Rotaru), difeso dall’avvocato ascolano Francesco Gozzi, è stato iscritto sul registro degli indagati ipotizzando nei suoi confronti i reati di rissa aggravata e di tentato omicidio nei confronti del trentenne tunisino residente a Grottammare (Helmi Nassibi) anche lui arrestato e accusato di rissa aggravata e che si trova tutt’ora ricoverato e piantonato all’ospedale Madonna del soccorso da dove, martedì mattina, invece, è stato dimesso per essere trasferito e rinchiuso nel carcere di Ascoli.

I tre arrestati compariranno nella giornata di mercoledì davanti al giudice per la convalida dell’arresto. Altre due persone, ovvero il ventinovenne di Grottammare e un ventenne di Monteprandone, sono indagate per rissa aggravata. Dai reati contestati, dunque, si potrebbe ipotizzare una prima sommaria ricostruzione di quello che potrebbe essere accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsa.

Da quanto emerge, sembrerebbe tra la comitiva di Giulianova e quella di Grottammare era scoppiato un alterco all’interno del locale di San Benedetto - che nel frattempo, la Procura ha posto sotto sequestro - per poi continuare ed esplodere in tutta la sua violenza all’esterno.

Sul lungomare sarebbero spuntati fuori i coltelli e nella concitazione del momento il ventenne di Giulianova (Di Stanislao) avrebbe per errore sferrato il fendente micidiale colpendo a morte il suo amico Amir. È sempre il giovane giuliese avrebbe poi accoltellato anche il ventinovenne di Grottammare. Nel corso della rissa, poi, sarebbe stato il ventitreenne di origine rumena (Denis Rotaru) a ferire grevemente il trentenne tunisino (Helmi Nassibi).

Restano da accertare quale siano i motivi che hanno causato la lite che poi è degenerata fino trasformarsi in tragedia. Non si esclude che possa esserci motivi legati alla divisione delle piazze di spaccio della droga. L’attività investigativa portata avanti dai carabinieri dei Nuclei Radiomobile di San Benedetto e quello Investigativo di Ascoli, ha consentito di rinvenire all’interno dell’auto uno dei coltelli utilizzati nella rissa ma che non avrebbe causato ferite gravi e circa dieci grammi di cocaina. I carabinieri, nel frattempo, stanno proseguendo le ricerche dell’arma del delitto che non è stata ancora rinvenuta.

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