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Si infiamma il dibattito politico a Urbino dopo le dimissioni di tre consiglieri comunali – Massimo Guidi, Gabriele Carobini e Silvia Rossi – che hanno scosso gli equilibri della maggioranza. L’opposizione parla di pressioni e prevaricazioni, denunciando una crisi amministrativa ormai evidente.

A sollevare interrogativi è il consigliere del Partito Democratico, Federico Scaramucci, che si chiede: «Cosa ha portato a queste dimissioni? Ci sono semplici divergenze politiche o dietro si nascondono ricatti?». Le sue preoccupazioni sono condivise da altri esponenti dell’opposizione, come Maria Francesca Crespini della lista civica Futura e Gianluca Carrabs di Europa Verde, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare sul caso attraverso l’onorevole Francesco Emilio Borrelli.

Accuse all’amministrazione Gambini
Per Scaramucci, le dimissioni sono un segnale della crisi politica e amministrativa che caratterizza l’attuale governo cittadino: «La maggioranza si regge solo su giochi di potere, ricatti e personalismi. Questo metodo di governo autoritario, privo di dialogo, sta paralizzando l’attività amministrativa e portando Urbino in una situazione di stallo».
Sulla stessa linea Carrabs, che parla di un grave stravolgimento delle dinamiche democratiche: «Stiamo assistendo a una pagina bruttissima della democrazia urbinate, dove si sovverte l’esito elettorale costringendo alle dimissioni chi è stato eletto dal popolo».

Nel mirino dell’opposizione c’è anche il sindaco Maurizio Gambini, accusato di aver fatto pressioni sul presidente del consiglio comunale Lino Mechelli, affinché si dimettesse. «Le dichiarazioni del sindaco sono gravissime e rivolte molto probabilmente proprio a Mechelli, al quale esprimiamo piena solidarietà», afferma Carrabs. L’opposizione ha annunciato che presenterà una comunicazione ufficiale al Prefetto, chiedendo che vengano ascoltati i consiglieri dimissionari.

L’opposizione chiede un intervento parlamentare
Anche Maria Francesca Crespini evidenzia il clima di tensione politica in città, citando una frase dell’ex consigliere Massimo Guidi, che avrebbe chiesto al sindaco di non spingere alle dimissioni gli altri due consiglieri. «Queste parole svelano le pressioni esercitate dal sindaco e il clima di prevaricazione che ha portato a questa crisi», sostiene Crespini.

Per l’opposizione, la questione non è più solo politica, ma tocca i principi di legalità e democrazia. Per questo motivo, è stata annunciata la richiesta di convocazione della Commissione parlamentare di garanzia e controllo, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda.

La battaglia politica a Urbino si sposta dunque su più livelli, con l’opposizione decisa a portare la questione all’attenzione del Parlamento, mentre in città si continua a discutere sulle reali motivazioni delle dimissioni e sulle possibili ripercussioni sugli equilibri della maggioranza.

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