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SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Si chiamava Amir Bhenkarbush il 24enne di Giulianova (TE) morto nell’accoltellamento avvenuto prima dell’alba sul lungomare di San Benedetto del Tronto.

Inutili i soccorsi del 118 per la vittima che sarebbe stata colpita da una coltellata all’addome davanti ad una discoteca a seguito di una rissa scoppiata nel locale. Il giovane è riuscito ad attraversare la strada e arrivare all’auto, una Fiat Panda con la quale era arrivato assieme ad alcuni amici, prima di accasciarsi al suolo esanime.

Gravissimo anche un secondo giovane di Grottammare, colpito al volto. Il ragazzo sarebbe tornato a casa da dove ha poi chiamato i soccorritori che hanno allertato Icaro per elitrasportarlo a Torrette, dove lotta tra la vita e la morte. Altri due risulterebbero feriti.

Il sindaco Antonio Spazzafumo si è detto sconvolto, così come tanti sambenedettesi capitati in zona per la passeggiata della domenica o per assistere alla tappa finale della Tirreno-Adriatico prevista nel primo pomeriggio. Ma per il primo cittadino: "Questo episodio non c’entra con la mala movida. Da quanto ho appreso i ragazzi erano armati: si parla di un coltello che non è ancora stato ritrovato e gettato probabilmente nelle siepi dello spartitraffico del lungomare e di un machete trovato in auto".

 "Credo che si sia arrivati ad un punto di non ritorno nel tortuoso percorso volto a rafforzare la presenza tangibile e diffusa di personale delle forze dell’ordine. Lo chiediamo da anni, lo chiedono da anni i sindacati delle forze di Polizia, è ora di avere risposte concrete ed immediate". Così il sindaco di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) Antonio Spazzafumo dopo lo scontro fra gruppi di giovani con la morte di un 24enne di Giulianova (Teramo).

"Oggi la comunità sambenedettese si sveglia attonita apprendendo della morte di un ragazzo e del ferimento, in un caso anche grave, di altri giovani. Innanzitutto - si legge in una nota del primo cittadino rivierasco - esprimo la mia vicinanza alla famiglia della vittima per un dolore indicibile e le forze dell’ordine stanno lavorando senza sosta per fare chiarezza su quanto accaduto e individuare i responsabili".

Spazzafumo aveva già chiesto di rafforzare la presenza di uomini al commissariato di Polizia e alla stazione Carabinieri di San Benedetto e lo ribadisce alla luce di quanto accaduto stamani. Ma invita anche alla riflessione.

"Quando episodi di questo genere si ripresentano con frequenza, però, quando da ogni parte di Italia giungono quasi quotidianamente notizie simili (e stavolta purtroppo è toccato a noi), ci si deve interrogare se si tratti soltanto di un problema di ordine pubblico. Non può essere solo questo, bisogna agire nel profondo di un malessere sociale di cui evidentemente le istituzioni non hanno ben compreso la portata" dichiara Spazzafumo.

Ad avviso del sindaco, "i Comuni anche in questo campo sono i posti di frontiera, chiamati a fronteggiare situazioni familiari e personali delicate avendo a disposizione mezzi limitati e sentendo quindi fortissima la frustrazione di non poter fare di più. Le agenzie educative, le organizzazioni di volontariato fanno tantissimo e ci affiancano nei progetti che riusciamo a mettere in campo, ma non basta, non può bastare".

Il sindaco di San Benedetto del Tronto invita infine a "guardare con disincanto a una realtà con la quale non ci siamo mai misurati finora e riprendere le maglie di una rete di coesione sociale che, con tutta evidenza, va rafforzata e dotata di strumenti nuovi".

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