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Giuliana Pompei, moglie del vicesindaco di Acquasanta, Luigi Capriotti, è stata prosciolta dall’accusa di tentato omicidio nei confronti del marito. La decisione è stata presa ieri dal giudice del tribunale di Ascoli, Barbara Caponetti, che ha derubricato il reato in lesioni colpose, reato non perseguibile in assenza di una querela di parte. La pubblica accusa aveva richiesto una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione.
Fin dal primo momento, Giuliana Pompei aveva dichiarato che il colpo di pistola che ferì il marito a un braccio era partito accidentalmente. Capriotti stesso ha sempre confermato questa versione. Tuttavia, la Procura di Ascoli ha sempre sostenuto l’ipotesi di uno sparo avvenuto nel corso di una lite familiare.
Secondo le indagini, la sera del 18 febbraio dell’anno scorso tra i coniugi sarebbe nata una discussione, culminata con lo sparo partito dalla pistola 357 Magnum, regolarmente detenuta dal vicesindaco in quanto cacciatore. Il colpo raggiunse Capriotti a un braccio. Sul posto intervenne un’ambulanza della Croce Verde, il cui personale fornì le prime cure prima del trasferimento all’ospedale Mazzoni, dove l’uomo venne medicato e poi dimesso.
Gli avvocati difensori di Giuliana Pompei, Giulio Natali e Andrea Silvestri, insieme all’avvocato di parte civile Nazario Agostini, che rappresenta Capriotti, avevano richiesto l’assoluzione della donna. Il giudice ha infine disposto il proscioglimento, ponendo così fine a questa vicenda giudiziaria che ha segnato la famiglia Capriotti.
Intanto la Procura di Ascoli Piceno, guidata dal procuratore capo Umberto Monti è pronta ad impugnare la sentenza.