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Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ascoli Piceno, Simona D’Ottavi, ha emesso oggi le sentenze per cinque delle persone coinvolte nella violenta rissa avvenuta all’alba del 16 marzo 2025 sul lungomare di San Benedetto del Tronto, durante la quale perse la vita il 21enne Amir Benkharbouch e rimasero feriti Federico Di Stanislao, Raul Denis Rotaru, Helmi Nessibi e Daniele Seghetti. Tre imputati sono stati condannati con rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena. La condanna più pesante, 18 anni di reclusione, è stata inflitta a Federico Di Stanislao, 21 anni, di Giulianova (Teramo). Il giovane è stato ritenuto responsabile dell’omicidio di persona diversa da quella alla quale era diretta l’offesa: secondo l’accusa avrebbe colpito accidentalmente l’amico Benkharbouch con una lama sottile, causando una fatale emorragia al torace. Per lui anche condanne per tentato omicidio e lesioni gravi ai danni di Daniele Seghetti, ferito all’addome e sottoposto all’asportazione della milza. Raul Denis Rotaru, 23 anni, anche lui di Giulianova, è stato condannato a sette anni, dieci mesi e dieci giorni per aver colpito con la stessa arma Seghetti – che riuscì però a evitare i fendenti – e per aver ferito Helmi Nessibi. Quattro anni di reclusione sono stati inflitti a Francesco Sorge, 31 anni, di San Benedetto del Tronto, riconosciuto responsabile delle lesioni gravi provocate a Rotaru e Di Stanislao con una catena da bicicletta. Assolto Helmi Nessibi, 30 anni, di Grottammare. Daniele Seghetti, 31 anni, anch’egli di Grottammare, non avendo optato per il rito abbreviato, è stato invece rinviato a giudizio. Per tutti l’accusa è di rissa aggravata
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