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PESARO - Slitta al 17 maggio 2026 il termine dell’inchiesta per esaminare il contenuto delle chat tra l’ex sindaco di Pesaro, l’europarlamentare dem Matteo Ricci, e il suo ex braccio destro in Comune Massimiliano Santini. La richiesta di proroga delle indagini - che riguarda anche l’ex capo di gabinetto Franco Arceci e il dirigente comunale Eros Giraldi, è stata depositata in tribunale il 17 novembre - è della sostituta procuratrice Maria Letizia Fucci, titolare di un’inchiesta sugli affidamenti diretti del Comune di Pesaro tra il 2019 e il 2024, anni in cui l’ex candidato del centrosinistra alla presidenza delle Marche guidava il Comune marchigiano. La notizia è riportata nelle edizioni odierne del Resto del Carlino e del Corriere Adriatico. Il nuovo termine dell’inchiesta, nella quale sono coinvolte a vario titolo 25 persone, slitta quindi al 17 maggio 2026.
A consegnare agli inquirenti cellulare e carta sim era stato lo stesso Santini, assistito dall’avvocato Gioacchino Genchi, ritenendo di "rilevante interesse difensivo il recupero integrale dei contenuti multimediali e delle conversazioni intercorse tra Santini e gli altri coindagati nella piattaforma WhatsApp Business, con l’account dismesso e cancellato".
Ricci ha ricevuto l’avviso di garanzia in piena campagna elettorale e il 30 luglio è stato interrogato per più di cinque ore dalla pm. L’eurodeputato ha sempre sostenuto di essere estraneo alle accuse che gli vengono contestate. 

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