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FERMO - Il cane antidroga aveva fiutato qualcosa durante il controllo delle forze dell’ordine e per il pub erano scattati i sigilli per oltre due settimane: è successo a Fermo e ora l’avvocato Francesco Capitani, del foro di Fermo, che difende il titolare del pubblico esercizio, spiega che era stato tutto un grosso equivoco:
"Chiuso il locale, ma è stato un errore. Alla gogna sui giornali e sui social mediante commenti sprezzanti e di volgare scherno, ma non era cocaina; brutta avventura per il titolare del pub ’La scampagnata’ in quartiere San Giuliano, a Fermo, che ha dovuto subire, nel maggio scorso, la chiusura del locale per presunta detenzione di 30 dosi di cocaina".
"La sostanza era stata erroneamente riconosciuta tale dal cane durante la perquisizione notturna delle forze dell’ordine e dalle prime analisi. - sottolinea il legale - Sta di fatto che il titolare del locale, che ha dismesso con profonda delusione l’attività di ristorazione dopo il provvedimento che ne disponeva la chiusura per venti giorni, aveva già inutilmente specificato si trattasse di caffeina cosmetica e che non era coinvolto in alcun traffico di stupefacenti. Aperto il procedimento penale e svolte più accurate indagini, il pubblico ministero ha accolto la tesi del giovane - aggiunge l’avvocato Capitani che ha prodotto documentazione utile - e non ha potuto che constatare che non si trattasse di sostanze stupefacenti; il procedimento è stato così definitivamente archiviato senza conseguenze per il giovane. Una riabilitazione postuma che solo in parte lo ristora dal danno, anche d’immagine, subito".
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