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I nuovi usi dei locali food
Gli spazi food retail sono ultimamente pensati come luoghi multifunzione. I bar la sera diventano punti di incontro per la community, le gastronomie ospitano workshop di cucina, i bistrot si mutano in sale per piccoli meeting. Food, retail e relazioni si unificano sempre più.
Dietro queste nuove configurazioni c’è una logica semplice: se un ambiente è progettato con coerenza, può cambiare utilizzo senza stravolgersi. Ogni funzione aggiuntiva diventa un’estensione dell’identità del locale.
Le criticità di un progetto pensato solo per il servizio
Generalmente, i locali food retail nascono semplicemente per servire. Strutture fisse, rigide, a volte ingombranti limitano la possibilità di riconfigurazione. Nascono così ambienti bellissimi ma poco flessibili, attivi otto ore al giorno e improduttivi nelle altre sedici.
Progettare adottando uno sguardo multifunzionale significa, invece, anticipare scenari diversi: pensare a come si può liberare una zona, dove può essere collocata una presa o un punto luce aggiuntivo. È una questione di visione, non di metratura.
Una modularità fuori orario
La modularità è lo strumento per rendere uno spazio adattevole ma coerente. Consente di passare da una funzione all’altra, senza interventi invasivi. Un’area di servizio può diventare punto d’incontro, una parete espositiva può divenire un supporto per la formazione.
La progettazione modulare non è così solo estetica, ma intelligenza applicata al tempo e agli scopi. Rendere idoneo l’ambiente a vivere “fuori orario” equivale a garantirgli nuove occasioni di utilizzo, visibilità e redditività.
I vantaggi?
Se si ospitano eventi o momenti di community c’è più possibilità di diventare un riferimento nel territorio, incrementando riconoscibilità e fidelizzazione.
Contemporaneamente, il fuori orario permette di ammortizzare gli investimenti e di rendere più sostenibile la gestione quotidiana.
Chi progetta con lungimiranza costruisce un sistema capace di adattarsi ai mutamenti del mercato e del pubblico.
Spazi come infrastruttura culturale del quartiere
La trasformazione dei locali food in luoghi multifunzione non riguarda solo il business, ma il ruolo sociale che questi ambienti assumono nei territori urbani. Divengono micro-infrastrutture culturali: ospitano incontri, piccoli workshop, momenti di comunità. Questa evoluzione riflette un bisogno crescente di luoghi ibridi, capaci di rispondere a stili di vita più fluidi e focalizzati sulle relazioni. La sfida per i gestori sarà mantenere coerenza identitaria pur ampliando le funzioni offerte. Un equilibrio che racconta molto dell’evoluzione dei consumi urbani odierni.
Si vive 24 ore, non 8
Via via questa tendenza chiederà al food retail di essere sempre più ibrido, fluido e relazionale. Non sarà solo sufficiente servire bene, ma saper accogliere in modi diversi.
La multifunzionalità permette di dare al proprio spazio una seconda vita, che si riattiva a seconda del contesto o l’occasione, trasmettendo valore anche quando l’insegna è spenta. Senza però perdere la propria identità.
Vuoi rendere il tuo locale più versatile? Progetta con lungimiranza.
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JollyJ Sistemi d’Arredo
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