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PESARO - I coniugi Ricci erano a conoscenza della procedura d’esecuzione immobiliare del loro appartamento. La conferma è arrivata dal nuovo proprietario dell’abitazione di via Fanella, a Fano. Nel corso dell’udienza in corte d’assise, ha riferito di aver visto Lucia Marconi in un’occasione durante una visita precedente all’acquisto. L’ex moglie di Luca Ricci, anche lei tra i testimoni ascoltati in aula a Pesaro, ha detto che i suoceri ultrasettantenni, erano preoccupati dopo la notizia del pignoramento della casa.
Le testimonianze nel corso dell’udienza hanno confermato la situazione di difficoltà economiche che viveva la famiglia. Luca Ricci, 50 anni, presente in aula, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, futili motivi, crudeltà e vincolo parentale. La notte tra il 23 e 24 giugno 2024 Ricci ha strangolato la madre in cucina con il filo di una ricarica del telefonino. Poi ha straziato il padre, Giuseppe Ricci, in camera da letto mentre dormiva, accanendosi con 11 martellate sulla testa. Il giorno successivo alla morte dei coniugi, il figlio avrebbe dovuto presentarsi all’appuntamento con il nuovo proprietario per consegnare una somma di 14 mila euro.
Soldi che servivano per avviare il contratto d’affitto. Aveva ritardato più volte quell’incontro, al quale poi non si presenterà. Quella somma non è mai stata trovata. Il movente è di natura economica. I genitori avevano garantito un prestito concesso anni fa al figlio, poi non rimborsato. Per questo avevano perso all’asta giudiziaria il loro appartamento. Ricci aveva un debito di 40 mila euro, come ha riferito in aula l’ex moglie. Non riusciva più a pagare il mutuo.
I legali di Ricci, gli avvocati Alfredo Torsani e Luca Gregori, al termine dell’udienza hanno parlato fuori dall’aula con i cronisti: "Un aspetto importante è quello relativo alla procedura esecutiva immobiliare. La tesi accusatoria relativa alla mancata conoscenza da parte dei genitori non parrebbe emergere".
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