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Dopo la prima seduta dedicata alle surroghe e all’elezione dell’ufficio di presidenza, in consiglio regionale si è subito iniziato con botte e risposte tra la nuova maggioranza e l’opposizione.
Acquaroli ha difeso la scelta della Giunta di procedere all’aggiornamento del piano sociosanitario, replicando alle accuse del Partito democratico. “Quando l’opposizione dice che aggiornare il piano sociosanitario significa ammettere un fallimento sbaglia il principio. Il piano va aggiornato sistematicamente perché è uno strumento di programmazione. La mancanza di aggiornamenti per anni ha creato una distanza tra ciò che il sistema eroga e ciò che i cittadini chiedono”, ha spiegato il presidente.
Il governatore ha poi affrontato il tema del trasporto pubblico locale, definendolo “un tema complesso” e spiegando come la Regione stia cercando, in accordo con il governo, di “salvaguardare i territori che negli anni hanno ricevuto meno risorse, garantendo una quota minima di sicurezza”. “Il fondo viene ripartito dalla Conferenza delle Regioni – ha aggiunto – ma è difficile modificarne i criteri, perché nessuna Regione vuole togliersi una parte del proprio per darla ad altre. Questo ha finito per penalizzare chi era già svantaggiato”.
Dall’opposizione è arrivato un attacco diretto della capogruppo del Pd Valeria Mancinelli, che ha chiesto alla Regione di aprire una “vertenza Marche” sul tema dei trasporti. “Le Marche – ha affermato – sono una delle Regioni che riceve meno finanziamenti dal proprio bilancio e poco anche dal fondo nazionale. Serve una battaglia politica per colmare questo divario”.
Mancinelli ha anche criticato duramente l’intervento del presidente, definendolo “una letterina di Natale piena di generiche affermazioni, come un convegno radical chic a Capalbio, infarcito di politicamente corretto per nascondere il nulla”. Ha poi rilanciato sulle infrastrutture e sulla Zes, chiedendo di “riaprire la vertenza per i due miliardi tolti al progetto di velocizzazione della linea Adriatica” e un impegno per modificare la carta degli aiuti che oggi esclude “mezza Regione, compreso il porto di Ancona”.
Sulla stessa linea anche il consigliere dem Antonio Mastrovincenzo, che ha giudicato l’intervento di Acquaroli “autocelebrativo e privo di proposte concrete”. “Apprezzabile l’ammissione che alcuni atti vadano rivisti – ha aggiunto – ma è un gesto tardivo. La sanità regionale è allo sbando e il nuovo Inrca e il Salesi sono in forte ritardo”.
Il confronto in aula, acceso ma ordinato, ha segnato così l’avvio ufficiale della nuova fase politica in Regione, con maggioranza e opposizione già schierate sulle priorità da affrontare.
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