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ANCONA – Il Comitato Remigrazione e Riconquista Marche interviene a seguito della manifestazione di sabato scorso al Passetto, affermando che “il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha scelto di “dissociarsi” dalla nostra manifestazione di sabato sul tema della Remigrazione. Una scelta curiosa, visto che per dissociarsi bisognerebbe prima di tutto essere associati”.
“Ma ancora più curiose – si legge in un comunicato stampa - sono le motivazione scelte da Silvetti, per il quale la nostra proposta sarebbe addirittura “antistorica” e, qualora attuata, un danno economico per la città. A meno che non stia preparando una nuova carriera politica, in cui magari lo vedremo candidato con Ilaria Salis e l’estrema sinistra, è evidente che il primo cittadino dorico non abbia minimamente letto la nostra proposta.
La Remigrazione non è una parola proibita. Con la nostra proposta vogliamo dare una risposta politica al problema immigrazione, rimpatriare gli immigrati irregolari e quanti commettono reati, rafforzando le norme in questo senso, dare contributi economici per il ritorno volontario nel proprio paese d’origine per tutti gli altri, creare un fondo per la natalità delle famiglie italiane con i soldi che spendiamo per l’accoglienza, ridare speranza ai nostri figli.
L’immigrazione di massa è un fallimento, impoverisce noi, ma anche gli immigrati stessi, molto spesso a loro volta sfruttati per quei lavori che gli italiani non vogliono o, meglio, non possono più fare. E allora – conclude la nota - vogliamo fare una domanda a Silvetti, ai moralisti di turno, all’estrema sinistra che è scesa in piazza contro noi, è più “razzista” e “antistorica” la nostra proposta, che vuole restituire dignità e giusta paga ai lavoratori italiani, oppure un sistema che tollera una nuova forma di schiavitù travestita da accoglienza umanitaria, dove chi arriva è sfruttato e chi resta viene impoverito?”
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