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URBINO - Deborah Lulli ha sempre sostenuto che senza quel messaggio trappola arrivato dal cellulare di Ambera Saliji, suo figlio Ismaele non sarebbe mai uscito di casa, per andare all’appuntamento dove ha incontrato la morte per mano di Igli Meta e Mario Mema. Ha lottato con tutte le forze affinchè la 29enne di origine macedone fosse ritenuta colpevole. La ragazza è stata condannata dalla Corte d’appello di Ancona a cinque anni e tre mesi di reclusione per concorso anomalo volontario e aggravato nell’omicidio di Ismaele. Sono scaduti i termini per il ricorso in Cassazione. Ambera è stata portata in carcere dai Carabinieri di Urbino. Pare che stesse organizzando una fuga in Macedonia. Questo ha generato rabbia nella mamma di Ismaele. Per più motivi. Saliji non è pentita, andava portata in carcere prima. E tra un anno potrà chiedere i domiciliari. Per Deborah la pena dovrà essere esemplare, senza misure alternative al carcere.
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