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ANCONA – «Indietro non si torna. Il Pd Marche deve rimediare subito all’errore surreale fatto su Mastrovincenzo». Così l’europarlamentare Matteo Ricci è intervenuto nel dibattito interno che da giorni agita il Partito Democratico regionale, dopo la cancellazione del consigliere Antonio Mastrovincenzo dall’anagrafe degli iscritti per l’anno 2025/2026.
In una nota dai toni fermi ma costruttivi, Ricci ha invitato il partito a non ricadere nei contrasti che in passato hanno indebolito i dem marchigiani. «Le polemiche interne al Pd Marche, riemerse incredibilmente in questi giorni, dimostrano che non basta trovare l’unità solo durante la campagna elettorale. Serve un lavoro costante per costruire un’opposizione seria e credibile».
L’europarlamentare, già candidato alla presidenza della Regione alle ultime elezioni, ha ricordato come «l’unità del Pd e dell’alleanza del cambiamento intorno alla mia candidatura ci abbia reso competitivi, portando entusiasmo e partecipazione». Poi la critica alla decisione della commissione di garanzia: «Non si può tornare indietro a un Pd Marche che per anni è stato autodistruttivo e irrilevante. Anche per questo, il partito regionale deve riparare subito al grave errore commesso su Mastrovincenzo».
Ricci parla di errore «doppio, sia sul piano procedurale sia politico». Procedurale, perché – spiega – «Antonio era nella lista del presidente su mia richiesta, dopo un accordo e una votazione in assemblea regionale Pd». Politico, perché «nelle prossime settimane dovremo aprirci a energie nuove, non espellere in maniera surreale quelle che abbiamo».
L’europarlamentare ha poi annunciato di voler incontrare «i candidati delle varie liste civiche che mi hanno sostenuto e che insieme hanno raggiunto l’11% alle ultime regionali», invitandoli a «continuare a impegnarsi politicamente, magari entrando in uno dei partiti della coalizione».
«L’importante è non disperdere nessuna delle energie sprigionate», ha aggiunto Ricci, indicando la rotta per il futuro: guardare alle prossime elezioni amministrative e politiche e sostenere il lavoro dell’opposizione in Consiglio regionale.
«Il mio impegno continuerà in questa direzione – ha concluso – perché questo è ciò che ci chiedono i nostri elettori: serietà, apertura e buon senso. Non si può tornare indietro a un Pd Marche che si divide da solo. Serve un partito aperto, competitivo, capace di rappresentare davvero un’alternativa».
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