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I carabinieri della Stazione di Macerata hanno denunciato una donna di 29 anni per falsità materiale commessa dal privato, dopo aver scoperto una carta d’identità elettronica privata del microchip.

La giovane si era recata in caserma per sporgere denuncia di furto del proprio telefono cellulare. Durante la procedura, ha esibito il documento di riconoscimento, ma i militari hanno subito notato qualcosa di anomalo: al posto del microchip, un foro quadrato dai bordi perfetti, segno evidente della rimozione del circuito elettronico.

Il documento è stato immediatamente sequestrato e sottoposto ad accertamenti, che hanno confermato la manomissione da parte della stessa intestataria. La 29enne è stata così denunciata all’autorità giudiziaria.

Secondo gli investigatori, non si tratterebbe di un episodio isolato. Negli ultimi mesi casi simili sarebbero stati segnalati anche in altre regioni italiane. Le forze dell’ordine stanno indagando per comprendere le finalità di queste alterazioni, ipotizzando che le carte modificate possano essere utilizzate per creare false identità o eludere controlli elettronici.

I Carabinieri invitano i cittadini a non manomettere in alcun modo i propri documenti e a rivolgersi subito alle autorità in caso di anomalie. Rimuovere il microchip, spiegano, non solo rende la carta d’identità invalida, ma costituisce anche un reato penale con conseguenze gravi.

Un fenomeno in espansione, che mette in guardia le forze dell’ordine su una nuova frontiera della falsificazione digitale.

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