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TAVULLIA - La direzione e la posizione dei colpi mortali inferti con il coltello da Cerria a Idrizi. E’ quello che vuole valutare il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Pesaro, per chiarire se l’aggressione mortale di Arthur Cerria, sia avvenuta per legittima difesa. Il medico legale Loredana Buscemi, che ha ricevuto un incarico come consulente dalla Procura, dovrà depositare un’integrazione alla relazione presentata davanti al gup, che ha optato per un rinvio al 17 novembre. L’omicidio era avvenuto il 7 agosto 2024, davanti al casolare di Tavullia dove Cerria viveva con la famiglia. Quella sera c’è stato un regolamento di conti tra famiglie rivali albanesi per dissidi precedenti. Dritan Idrizi è arrivato insieme a due connazionali a Tavullia. La moglie di Cerria sarebbe stata aggredita con un bastone metallico. Quando è arrivato il marito, avrebbe visto Idrizi estrarre qualcosa dalla cinghia dei pantaloni. Era il martello da carpentiere, ma lui ha dichiarato che pensava fosse una pistola, così ha preso il coltello serramanico e l’ha colpito. La difesa punta a sostenere la legittima difesa per l’imputato. Cerria voleva solo difendere la moglie, il figlio e se stesso.
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