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PESARO - E’ stato conferito dalla procura di Pesaro l’incarico al consulente tecnico Marco Tinti per recuperare le chat WhatsApp dell’account dismesso sul cellulare di Massimiliano Santini.Il conferimento è avvenuto questa mattina in Tribunale a Pesaro. Si sono presentati una decina di avvocati, che tutelano i 25 indagati, tra dirigenti, collaboratori comunali e imprenditori. Coinvolto nell’inchiesta, con l’accusa di concorso in corruzione (stesso capo d’accusa anche per Santini, Esposto, Arceci e Amadori)  anche l’europarlamentare Matteo Ricci, sindaco negli anni, dal 2020 al 2024 ai quali fanno riferimenti gli affidamenti contestati dalla Procura, per circa 600 mila euro. 

L’ingegner Tinti avrà 90 giorni di tempo per consegnare la relazione che potrebbe aprire nuovi scenari sull’inchiesta affidopoli, che vede 25 indagati, tra i quali anche l’ex sindaco ed oggi europarlamentare Matteo Ricci. Il tempo concesso al consulente tecnico per estrarre le chat dal cellulare dell’ex coordinatore degli eventi del Comune, comporterà una proroga nelle indagini. La chiusura dell’inchiesta slitterà a inizio 2026.  

Al termine dell’incontro, durato circa una mezz’oretta, nel corso del quale è stato conferito l’incarico a Tinti, hanno rilasciato dichiarazioni ai cronisti che attendevano all’esterno del tribunale, gli avvocati Alberto Bordoni e Gherardo Saragoni Lunghi, rispettivamente legali di Franco Arceci (ex capo di gabinetto del sindaco) e Stefano Esposto, Presidente delle associazioni Opera Maestra e Stella Polare. Non era presente l’avvocato Gioacchino Genchi, il legale di Santini, che ha presentato l’istanza alla procura per il conferimento dell’incarico con l’obiettivo di recuperare le chat sul telefonino del proprio assistito.  

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