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JESI – Rientro nella giornata di domenica in Italia del sindaco Lorenzo Fiordelmondo da cinque giorni in Ucraina per partecipare al “Giubileo della Speranza” insieme ad altri colleghi sindaci, a rappresentanti di associazioni cattoliche in una iniziativa organizzata dal Movimento Europeo di Azione Nonviolenta.
La capitale Kiev come prima tappa, la martoriata città di Kharkiv, più esposta agli attacchi russi, come punto conclusivo. Peraltro, come riportano gli inviati delle testate nazionali, il treno con a bordo gli amministratori e attivisti proprio in quest’ultima notte è stato sfiorato dal nuovo pesante bombardamento russo che ha colpito l’Ucraina occidentale, mentre stava riportando il gruppo in Polonia, dove poi è arrivato per riprendere l’aereo alla volta dell’Italia.
Un’esperienza, quella della sua visita nel paese martoriato dalla guerra, che Fiordelmondo racconta così: “Ho conosciuto la realtà ucraina, alcune città della linea del fronte, i loro sindaci, le sirene degli allarmi nella notte, i bunker, il coprifuoco. Ho conosciuto soprattutto la loro forza. Non si tratta solo della capacità di sopravvivere, ma di continuare a vivere. Adottare le necessarie misure di sicurezza, ma al contempo mantenere integra la cura quotidiana della vita e degli spazi che le abitano. Le città sanno sorprendere e questa missione mi ha convinto ancora di più di quanto sia importante la loro missione geopolitica.
Abbiamo nuovi contatti in Ucraina - scrive ancora Fiordelmondo - con sindaci, città, associazioni e fondazioni culturali. Continueremo a costruire insieme queste nuove relazioni per riempire il vuoto che manca a questa nostra epoca e fare in modo che Jesi unisca il suo pensiero pacifista, al suo lavoro quotidiano di pacificatrice. È questa la grande opera alla quale siamo chiamati ed è questo il pilastro di una nuova pace collettiva.
Grazie al Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, a chi ha costruito questa missione. Persone con le quali ho condiviso esperienze, pane, qualche momento complicato e vissuto una esperienza educativa profonda. Alcuni luoghi poi rimangono nel cuore: grazie Kharkiv, città fiera, resiliente,viva e cordiale. Torneremo ad incontrarci”.

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