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Attimi di paura ieri sera a San Marino durante il Rally Legend, evento motoristico che richiama ogni anno migliaia di appassionati. Un ragazzo di 18 anni, originario della provincia di Pesaro-Urbino, è stato arrestato dalla Gendarmeria dopo aver lanciato una bomba carta tra la folla assiepata lungo il percorso. L’esplosione ha provocato il ferimento lieve di otto persone, tra cui un anziano trasportato in ospedale per accertamenti.
Il giovane si trova ora detenuto sul Titano con l’accusa di atti vandalici e lesioni personali. Tuttavia, la sua posizione potrebbe presto aggravarsi: il commissario della legge, equivalente del pubblico ministero sammarinese, potrebbe contestare reati ben più pesanti, come disastro o tentata strage, previsti dal codice penale della Repubblica. Contro di lui ci sarebbero prove inequivocabili, tra cui immagini e filmati che documentano l’accaduto.
Fondamentale per l’individuazione e il rapido arresto del ragazzo è stato il sistema di sorveglianza potenziato con l’utilizzo di droni, messi a disposizione grazie alla segreteria di Stato per lo Sport. Il ministro Rossano Fabbri (nella foto, ndr) ha espresso “profonda gratitudine e piena solidarietà alle forze dell’ordine per l’efficacia e la tempestività dimostrata”.
Secondo le prime indagini, l’episodio non avrebbe motivazioni ideologiche o politiche, ma sarebbe riconducibile a gesti di tifoseria estrema e a un atto vandalico fine a sé stesso. “In questi mesi – ha sottolineato Fabbri – abbiamo rafforzato le misure di sicurezza e introdotto nuove tecnologie per rendere più capillare e rapido il controllo del territorio. La gestione dell’ordine pubblico in eventi di queste dimensioni è sempre più complessa”.
Il ministro ha infine ricordato il valore internazionale del Rally Legend, che quest’anno ha richiamato oltre centomila persone: “È un patrimonio per San Marino, ma la sua importanza non può mai giustificare comportamenti che mettano a rischio la sicurezza e l’immagine della Repubblica”.
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