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Un report o un bando non sono solo una questione di contenuti: è la forma visiva a determinarne la leggibilità. Grafici illeggibili e tabelle fitte trasformano l’informazione in ostacolo, mentre un layout chiaro diventa strumento di fiducia. Come sottolinea MOOV Comunicazione, la leggibilità non è un dettaglio estetico, ma una responsabilità editoriale che incide direttamente sulla credibilità.
Gli errori più frequenti
Molti documenti tecnici e istituzionali falliscono nella loro componente visiva. Alcuni errori ricorrenti sono:
• Grafici troppo densi: colonne sovrapposte, etichette minuscole, assi difficili da interpretare.
• Tabelle fitte: dati ammassati, assenza di spaziature, numeri che si confondono anziché guidare.
• Colori poco leggibili: combinazioni a basso contrasto (testo grigio su fondo chiaro) o palette troppo ricche che disorientano.
Il risultato è che il documento diventa una barriera informativa, generando frustrazione e aumentando il rischio di errori operativi. In più, come ricorda MOOV Comunicazione, anche un errore visivo può minare la credibilità complessiva di un ente o di un’azienda.
Principi base di chiarezza visuale
Un documento ben progettato rispetta alcuni principi fondamentali:
• Contrasto: usare colori che facilitino la lettura, garantendo visibilità anche a chi ha difficoltà visive.
• Gerarchia visiva: evidenziare le informazioni principali e collocare in secondo piano quelle di contorno.
• Sintesi: selezionare i dati davvero rilevanti, accompagnandoli con note esplicative concise.
Questi principi non sono meri dettagli grafici: rappresentano un approccio che mette al centro il lettore, riducendo la complessità senza sacrificare la precisione tecnica.
L’equilibrio tra testo e immagine nei documenti istituzionali
Non basta inserire grafici o tabelle per migliorare un documento: serve un equilibrio tra narrazione testuale e supporto visivo. Un’infografica ben progettata non sostituisce il testo, ma lo integra, permettendo al lettore di cogliere a colpo d’occhio ciò che altrimenti richiederebbe pagine di spiegazioni. Nei documenti istituzionali questo equilibrio è cruciale, perché i destinatari sono molteplici: tecnici, stakeholder, cittadini. Una stessa pagina deve risultare leggibile a pubblici con competenze e aspettative diverse.
La sfida dell’accessibilità visiva
La leggibilità dei documenti non riguarda solo l’estetica, ma l’accesso equo alle informazioni. Grafici confusi e tabelle illeggibili penalizzano in particolare le persone con minori competenze digitali o con difficoltà visive. Rendere i materiali più chiari significa abbattere barriere e garantire un diritto di cittadinanza informativa. La comunicazione istituzionale, in questo senso, non è neutrale: decide chi riesce a comprendere e chi resta escluso. Una questione che merita di entrare al centro dell’agenda pubblica.
Un buon visual è un atto di rispetto verso il lettore
Curare l’aspetto visivo dei documenti significa rispettare il tempo e l’attenzione di chi li legge. Non è un gesto formale, ma un atto di trasparenza e responsabilità. Un documento chiaro, ben strutturato e supportato da elementi visuali comprensibili trasmette fiducia e rafforza il rapporto tra chi comunica e chi riceve. È su questa consapevolezza che MOOV Comunicazione fonda gran parte del suo lavoro quotidiano: aiutare enti e imprese a considerare gli allegati, i report e i materiali tecnici come veri strumenti di relazione.
La buona comunicazione non si misura solo dalle parole, ma anche dalla forma che le rende accessibili.
Questo contributo è ispirato a un approfondimento pubblicato sul nostro sito. MOOV Comunicazione.
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