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Riapre il distretto economico produttivo di Fabriano tra moltissime incognite e le richieste sindacali per riconvocare i tavoli di crisi al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Nello specifico si parla di Beko Europe, Electrolux e per Fedrigoni; per quest’ultima l’accordo per l’utilizzo della cassa integrazione è in scadenza a fine anno.
La multinazionale svedese Electrolux e i sindacati hanno sottoscritto un accordo che prevede che gli operai del sito di Cerreto D’Esi lavorino sei ore a turno invece di otto, questo per abbattere il numero degli esuberi. La produzione che si effettua nel sito è di circa 82mila pezzi per quest’anno, in calo e vicina al numero dei 70mila pezzi, sogli al disotto della quale, i costi diventano insostenibili. Da qui la richiesta delle parti sociali di riconvocare il tavolo al Mimit, ultima riunione febbraio 2024.
Il capitolo Beko Europe è ancora più spinoso. Sono infatti scattati gli ammortizzatori sociali per un’ottantina di dipendenti, su 110 complessivi, del centro Sviluppo e Ricerca, mentre gli investimenti previsti dall’accordo sindacale sottoscritto, ancora non si vedono: si tratta di 62milioni di euro in tre anni destinati allo sviluppo di prodotto, processo e per ricerca e sviluppo e per il sito di Melano, e un totale di 1,5 milioni di euro per miglioramenti dell’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari.
Inoltre, si sta procedendo alla firma delle uscite volontarie dalla newco turco-americana che prevede un incentivo fino a un massimo di 90mila euro a seconda dell’età anagrafica dei lavoratori che ne vorranno usufruire. Per settembre sia le Istituzioni regionali e locali che gli stessi sindacati di categoria chiedono che si ritorni al Ministero per fare il punto della situazione.