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ARQUATA DEL TRONTO - Notte di dolore e commemorazione a Pescara del Tronto, la frazione più colpita dal terremoto del 24 agosto 2016 che colpì il Centro Italia con una scossa di magnitudo 6.
Alle 3:36, come ogni anno, sono stati letti i nomi delle 52 vittime di Arquata, scanditi dal rintocco di una campana. Un cuore rosso, donato dalla moglie di una delle persone scomparse, è stato posto al centro del Parco della memoria, circondato da 52 lumini accesi.
Alla commemorazione hanno partecipato i familiari delle vittime, il sindaco Michele Franchi e il vescovo di Ascoli Piceno, Gianpiero Palmieri. "I rintocchi delle campane che anche questa notte hanno riempito l’aria ci ricordano che queste persone non si dimenticano, sono nel ricordo doloroso degli abitanti di questo territorio. Allo stesso tempo questi rintocchi ci parlano del desiderio di ricostruzione degli abitanti, del desiderio di ripartire che è sempre molto forte ed è un desiderio generoso, pieno di speranza, che sopravvive a mille fatiche", ha detto il vescovo.
L’appello del sindaco
"Il 24 agosto è stato, è e sarà sempre un giorno di dolore e di lutto per la nostra comunità", ha dichiarato il sindaco Franchi, che ha rinnovato l’appello a velocizzare la ricostruzione, soprattutto a Pescara del Tronto. "Dopo 9 anni, vedere ancora Pescara del Tronto così fa male. Non voglio fare polemiche, ma è necessario uno sforzo ulteriore, un occhio di riguardo per questa frazione che ha pagato il prezzo più alto. Mi auguro che questo sia l’ultimo anniversario senza ruspe e cantieri".
Franchi ha ricordato anche il legame con i familiari delle vittime, molti dei quali non residenti. "Quelle persone non avevano case di villeggiatura, ma le case delle nonne, dei genitori, dei propri affetti. Nonostante il dolore, continuano a sentirsi parte della nostra comunità e a tornare qui. Con loro condividiamo la forza di andare avanti: mi hanno detto ’sindaco, mettiamocela tutta’. E hanno ragione, dobbiamo fare presto".
Un pensiero è andato anche agli anziani morti in questi anni senza rivedere le proprie abitazioni, tra cui l’ex sindaco Aleandro Petrucci, scomparso nel 2020. "A loro – ha concluso – va il mio ricordo. A noi, la responsabilità di fare di più per ridare vita a questi luoghi".
Le parole del vescovo
Il vescovo Palmieri ha sottolineato che "davvero questa notte è carica di una spinta molto forte, una spinta pasquale che è piena quindi di desiderio di riabbracciare i nostri fratelli defunti. Ma è carica anche di una spinta, forte e piena di vita, a voler ricominciare nei nostri territori, a riavere una vita normale, a ripopolare i nostri paesi, a rivederli nuovamente gremiti di persone, di vita, di turisti, di speranza, insomma".
"Il dolore ovviamente è sempre lo stesso – ha aggiunto –. Diventa sempre più forte la consapevolezza che la vita è un mistero e che la presenza delle persone care non viene meno".
Il vescovo ha celebrato oggi un’altra messa nell’area Sae di Pescara del Tronto.