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Notte di paura, ma per fortuna a lieto fine, per sette ragazzi tra i 19 e i 24 anni rimasti bloccati nei pressi della vetta di Pizzo Cefalone, a oltre 2.500 metri di quota, nel cuore del Gran Sasso d’Italia. Il gruppo è stato soccorso nella notte tra sabato e domenica da una squadra del Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo, intervenuta dopo la richiesta di aiuto.

I giovani, affaticati e disorientati dall’oscurità, non riuscivano più a proseguire autonomamente. A preoccupare era soprattutto il fatto che non fossero attrezzati per affrontare una discesa in notturna: privi di torce frontali, con abbigliamento leggero e nessuna riserva d’acqua o viveri, si sono trovati in difficoltà a pochi passi dalla vetta.

Allertati i soccorsi, la squadra alpina ha raggiunto rapidamente la zona, messo in sicurezza i ragazzi con l’ausilio di corde e dispositivi tecnici e li ha accompagnati fino a Campo Imperatore, dove l’intervento si è concluso senza conseguenze fisiche per nessuno. Tutti i giovani erano semplicemente provati e spaventati, ma in buone condizioni di salute.

L’episodio, sottolinea il Soccorso Alpino, è l’ennesima conferma dell’importanza di una corretta pianificazione prima di ogni escursione in montagna. Anche itinerari apparentemente facili possono diventare insidiosi se affrontati con leggerezza. È fondamentale partire presto, informarsi sulle condizioni meteo, conoscere bene il percorso e calcolare i tempi di ritorno con ampio margine prima del tramonto.

Inoltre, è sempre consigliabile portare con sé uno zaino ben attrezzato: acqua, cibo, abiti tecnici, giacca impermeabile, torcia frontale, kit di primo soccorso e una power bank per il telefono. Ancora meglio se si cammina in gruppo con qualcuno esperto o ci si affida a guide qualificate. La montagna regala emozioni straordinarie, ma pretende rispetto, attenzione e preparazione.

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