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SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Assemblea di quartiere molto partecipata quanto accaldata a Ponterotto nella serata di venerdì 20 giugno. Il tema, ovviamente, è stato quello relativo alla Caritas Diocesana che insiste proprio nel quartiere e che negli ultimi giorni ha visto l’emergere di molte posizioni contrarie tra i residenti, che si sono aggregati in un comitato chiamato "Sicurezza e Decoro" il cui portavoce è Guido Speca e che ha raccolto circa 600 firme in poche ore. L'assemblea è stata organizzata dal Comitato di Quartiere presieduto da Emanuel Spagnolini.

Erano presenti il vescovo Gianpiero Palmieri, gli assessori Andrea Sanguigni e Lorenzo Vesperini e la consigliera comunale Barbara De Ascaniis. Non sono mancati momenti molto conflittuali, con i residenti che hanno espresso il loro malessere per quanto accaduto a partire dal 2023, quando il flusso verso la Caritas di persone alla ricerca di ristoro o di un posto dove dormire ha provocato le prime frizioni. Il vescovo Palmieri ha spiegato che non si è trattato di persone accolte dalla Caritas, ma di altre che negli ultimi tempi hanno trovato nella zona, e in particolar modo nell’adiacente Piazza della Libertà, dove sono presenti alcune baracche poste in epoca Covid e poi divenute fisse, che fungono come attrattiva per i senza dimora provocando poi, in mancanza di alcun controllo o tutela, 

Addirittura qualcuno ha accusato i presenti, e in particolare la diocesi, di buonismo. Tra le risposte del vescovo Palmieri, spesso chiamato in causa anche con toni non proprio tranquilli, c’è stata anche la garanzia di accogliere nella propria residenza di San Benedetto 5 ospiti attualmente alla Caritas. 


Uno dei punti infatti per i quali ci si sta impegnando è ridurre il numero di coloro che pernottano nella struttura, per ridurre la pressione alla zona. Si stanno cercando appartamenti sfitti sia a San Benedetto che nei dintorni. L’assessore Vesperini ha garantito che si cercherà di aumentare la videosorveglianza in zona oltre ai passaggi delle forze dell’ordine. Ma già adesso la Caritas ha predisposto un servizio di sorveglianza interna dalle 20 alle 5 del mattino, per impedire, come accaduto in passato, che esterni cerchino di entrare all’interno provocando episodi di cronaca pericolosi.

L’incontro si è concluso ben oltre la mezzanotte.


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