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Un’overdose, sì, ma di emozioni. Di musica, di voce graffiata e di quella carica che solo Zucchero “Sugar” Fornaciari sa trasmettere dal palco. Ieri sera lo stadio Del Conero di Ancona si è trasformato in un’arena di energia pura: oltre 15mila fan hanno assistito alla prima tappa italiana dell’“Overdose d’Amore Tour”, tributando un abbraccio caloroso all’artista emiliano con una carriera da oltre 60 milioni di dischi venduti nel mondo. L’apertura è stata affidata a “Spirito nel buio”, accolta da un boato e da un battito di mani all’unisono. Zucchero, vestito di nero e avvolto in un’atmosfera blues, ha conquistato il pubblico sin dai primi accordi, portando in scena uno spettacolo che è stato insieme celebrazione e rito collettivo. Il tour, infatti, rende omaggio anche a uno degli album più rappresentativi della sua carriera, “Spirito DiVino”, pubblicato trent’anni fa e in uscita oggi in versione deluxe. Un disco storico che vendette oltre 3 milioni di copie, segnando il grande ritorno discografico dell’artista dopo “Miserere”.
Durante il live non sono mancati i brani che hanno fatto la storia della musica italiana e internazionale: da “X colpa di chi?” a “Il volo”, passando per “Così celeste”, “Diavolo in me”, “Donne” e “Baila”.
Più di 30 pezzi in scaletta, con un pubblico trasversale in delirio: dagli affezionati delle prime ore ai giovanissimi cresciuti ascoltando le sue collaborazioni con artisti del calibro di Eric Clapton, Bryan Adams, Joe Cocker, Brian May, Ennio Morricone e Luciano Pavarotti.
Momento di altissima intensità quando ha intonato “Partigiano Reggiano”, con lo stadio tutto in piedi. «Stand up, stand up!», ha urlato Zucchero prima di lanciarsi in “Vedo nero”, mentre l’atmosfera saliva verso l’apice. Non sono mancati scambi di battute con il pubblico come quelle contro la guerra. A scaldare ancora di più gli animi anche le ballate “Diamante”, “Menta e Rosmarino” e “Libidine”, tra momenti rock, gospel e soul che si fondevano in un unico grande spettacolo corale.
Il concerto di Ancona ha segnato l’inizio della parte italiana del tour mondiale che ha già attraversato 5 continenti, 69 Stati e oltre 650 città. Era la seconda volta che, con un tour, faceva tappa ad Ancona. Le prossime tappe porteranno Zucchero a Bari, Roma (doppio live al Circo Massimo), Torino, Padova e, infine, all’attesissimo gran finale all’Arena di Verona, dove in settembre è in programma una serie di otto concerti consecutivi.
Con 31 album all’attivo e una longevità artistica senza eguali nel panorama italiano, Zucchero continua a infiammare i palchi e a rinnovare il suo messaggio musicale. «Noi crediamo nel blues, il blues non morirà mai», ha gridato al pubblico tra un assolo e l’altro. E guardando i 15mila in piedi a cantare, non si può che credergli.
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