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I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Pescara, insieme a quelli del Comando provinciale dei Carabinieri di Chieti, hanno sottoposto a sequestro un impianto di rifiuti del Vastese. A disporre il sequestro, per attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, è stata la Procura dell’Aquila. Le indagini, eseguite dal Noe sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, hanno consentito di accertare che la compagine che gestiva l’impianto, nel periodo compreso tra il 2023 e il giugno 2024, ha ricevuto rifiuti pericolosi e non pericolosi, come plastica, gomme, prodotti tessili, rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti e rifiuti urbani non differenziati. Materiali che, poi, attraverso la tecnica cosiddetta del "giro bolla", venivano miscelati senza alcun tipo di trattamento per formare balle da destinare, a seconda della convenienza economica, a discariche o impianti terzi. Si tratta di operazioni illecite finalizzate a nascondere la tracciabilità dei rifiuti e la loro reale provenienza e composizione.
La condotta abusiva, ricostruiscono i carabinieri, era "abituale" da parte dei gestori dell’impianto, che raccoglievano, trasportavano e recuperavano ingenti quantitativi di rifiuti, con assegnazione di codici identificativi Eer di comodo, ottenendo, per mezzo di dichiarazioni false, autorizzazioni ambientali e giudizi favorevoli rilasciati dal Ccr-Via della Regione Abruzzo.
In esecuzione del provvedimento cautelare, è stata disposta anche la chiusura dell’impianto.
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