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Si è aperto un nuovo capitolo, quello decisivo, sul caso delle morti sospette nella Rsa di Offida con la prima udienza del processo bis presso la Corte d’Assise di Perugia a carico dell’infermiere di Grottammare Leopoldo Wick. In primo grado, i giudici della corte d’assise di Macerata avevano condannato l’infermiere all’ergastolo. Il verdetto è stato ribaltato in secondo grado con l’assoluzione piena. Ma la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di secondo grado, dunque si è ripartiti da zero.

Nella requisitoria l’accusa ha sottolineato il fatto che bisogna tener conto dei prelievi e delle analisi svolti sui reperti che attestano una dose massiccia di medicinali che avrebbero portato alla morte gli anziani così come sostenuto dalla Cassazione. Un altro aspetto sottolineato è il nesso di causalità : l’aver somministrato in dosi massicce i medicinali ha portato per la procura generale alla morte gli anziani. Infine la critica alla sentenza emessa dai giudici di secondo grado definendo wick l’angelo della morte. per la procura generale “Leopoldo Wick merita l’ergastolo”.

E’ questa la richiesta avanzata nel nuovo processo. Nel corso dell’udienza di questa mattina hanno preso la parola l’accusa e i legali di parte civile che si sono associati alla richiesta di condanna, reiterando istanza di risarcimento danni in favore dei familiari degli anziani. Il Collegio giudicante ha poi rinviato al 12 novembre quando prenderanno la parola gli avvocati difensori di Wick Pietropaolo e Voltattorni, poi verrà pronunciata la sentenza.

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