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TOLENTINO Resterà in carcere Nikollaq Hudhra, il 55enne di origine albanese che sabato scorso ha ucciso a coltellate l’ex moglie Gentiana Hudhra, 45 anni, in pieno centro a Tolentino. La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata, Daniela Bellesi, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere, ravvisando gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di reiterazione del reato.
L’uomo, separato dalla vittima da circa tre anni, è stato interrogato in videocollegamento dal carcere di Montacuto (Ancona), dove si trova rinchiuso da sabato. Durante l’udienza, ha adottato un atteggiamento glaciale e accusatorio nei confronti della donna, definendola «un mostro» e «un serpente», e giustificando il gesto come un atto per «liberare i figli», secondo quanto riferito dall’avvocata difensora Lucia Testarmata. Nessuna traccia di pentimento, né cedimenti emotivi. Un comportamento che ha spinto il gip a disporre una perizia medica e psichiatrica per valutare le condizioni di salute mentale del detenuto e la compatibilità con il regime carcerario.
Intanto, è stata fissata per giovedì mattina alle ore 9 l’autopsia sul corpo di Gentiana, che sarà eseguita presso l’obitorio dell’ospedale di Macerata. La Procura, che coordina le indagini, potrebbe decidere di riascoltare nei prossimi giorni i due figli della coppia per ricostruire ulteriori dettagli della vicenda.
L’omicidio è avvenuto intorno alle 20 di sabato 14 giugno in una piazzetta di viale Benadduci, a pochi passi dal centro storico. La donna, che lavorava come badante ed era tornata a vivere con i figli, è stata colpita ripetutamente con un coltello. Dopo l’aggressione, Nikollaq Hudhra è rimasto sul posto, seduto su una panchina, in silenzio, a pochi metri dal corpo senza vita della sua ex moglie. È lì che lo hanno trovato i carabinieri, allertati dai passanti.
Questa sera la città di Tolentino si unirà in una fiaccolata per dire no alla violenza sulle donne. L’iniziativa, organizzata dal Comune, partirà alle ore 21 da piazza della Libertà e si concluderà in viale Benadduci, proprio dove si è consumato il delitto. Qui sarà svelata una panchina rossa, simbolo del rifiuto alla violenza di genere e del ricordo di Gentiana, l’ennesima vittima di un femminicidio annunciato.
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