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MARTINSICURO – Una folla attenta, una piazza piena, un silenzio denso di ascolto e consapevolezza. Alla Rotonda Las Palmas, il pubblico ha risposto con una presenza forte all’appello di riflessione lanciato da “Io sono Narciso”, l’incontro-dibattito che ha visto protagonista la criminologa Roberta Bruzzone, tra le voci più autorevoli nel campo della psicologia forense. 

Una serata intensa, promossa dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Martinsicuro, in collaborazione con le Cpo provinciale e regionale e con il supporto operativo del Nucleo Investigativo di Fifa Security.

L’obiettivo era chiaro fin dall’inizio: rompere il silenzio, chiamare le cose con il proprio nome e fare luce sul narcisismo patologico, una delle forme più subdole e distruttive di manipolazione affettiva.

«Il narcisismo patologico è una problematica che può riguardare sia uomini che donne» ha spiegato la dottoressa Bruzzone, intervistata dal nostro direttore Gloria Caioni. «I soggetti sono completamente concentrati sui propri bisogni. Riescono ad agganciare le persone anche da un punto di vista neurobiologico: l’altro, nella loro visione, deve esistere solo in funzione di loro stessi. Sono abilissimi nel mimetizzarsi e nel manipolare chi hanno accanto».

Durante l’incontro, Bruzzone ha affrontato anche casi di cronaca, tra cui quello che ha coinvolto Salvatore Parolisi, il militare condannato per l’omicidio della moglie Melania Rea, definito emblematico dal punto di vista comportamentale:
«Presenta tratti narcisistici evidenti. È una persona focalizzata esclusivamente su sé stessa, un vero collezionista di donne, che fa della seduttività il suo modello relazionale. Era del tutto incapace di stare in una relazione in modo sano e adeguato».

Secondo la criminologa, il fenomeno ha radici profonde, spesso legate a dinamiche familiari disfunzionali:
«Dobbiamo preoccuparci – ha proseguito – perché complice anche una certa inadeguatezza genitoriale diffusa, molti individui sviluppano personalità narcisistiche. La prevenzione passa dalla consapevolezza: dobbiamo imparare a riconoscerli e a non entrare in relazioni disfunzionali. All’inizio sembrano il compagno perfetto, ma è solo una maschera».

Parole che hanno trovato eco nell’intervento di Isabel Marchegiani, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune:
«Questa serata nasce da un’esigenza forte: sensibilizzare quante più persone possibile su un tema così attuale» – ha dichiarato – «Il nostro intento è informare e far passare un messaggio chiaro, che possa contribuire a prevenire certi comportamenti, come purtroppo la cronaca ci racconta sempre più spesso».

L’incontro si è concluso con applausi sinceri e molte domande da parte del pubblico, segno tangibile di un bisogno collettivo di capire, riconoscere e difendersi. Un piccolo passo nella giusta direzione, dove cultura e consapevolezza diventano strumenti di libertà. 

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