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Le sue grida disperate hanno rotto il silenzio della montagna. A udirle per primi sono stati due escursionisti in vacanza. Tecnici del Soccorso Alpino di Sondrio, che hanno immediatamente capito che si trattava di una richiesta d’aiuto. Nella Forra dell’Infernaccio, in Val d’Abisso, lì — stremato, disidratato, ma vivo — c’era Rodolfo Roveti, 71 anni, disperso da tre giorni.
L’uomo era scomparso domenica scorsa, durante un’escursione sul Monte Nerone, nel territorio di Piobbico, nel Pesarese. Partito con un gruppo, si era allontanato da solo nei pressi del Rifugio Corsini.
Non vedendolo rientrare, il gruppo ha dato l’allarme. L’imponente macchina dei soccorsi ha setacciato la zona palmo palmo. In campo dieci tecnici del Soccorso Alpino, unità cinofile, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Protezione Civile che hanno cercato il disperso, giorno e notte, senza sosta. Poi la svolta poco dopo le 15. Roveti non riusciva a camminare, probabilmente per fratture al bacino e agli arti inferiori, ma era cosciente. Immediato l’intervento dell’elicottero Icaro 02, che ha calato sul posto un tecnico del Soccorso Alpino e l’equipe medica tramite verricello.
Dopo essere stato stabilizzato, il 71enne è stato elitrasportato al campo sportivo di Piobbico e da lì trasferito all’ospedale Torrette di Ancona. Non è in pericolo di vita. Tre giorni di apprensione per familiari, amici e soccorritori, che si sono chiusi nel migliore dei modi. Grazie a quelle grida nella valle, e alla tempestività dei soccorsi Rodolfo Roveti che ce l’ha fatta.
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