Ancona - Minacce di morte all’assessore Tombolini per il progetto del crematorio: clima teso in città

ANCONA – Si fa sempre più incandescente il clima attorno al progetto per la realizzazione di un impianto crematorio all’interno del cimitero di Tavernelle. Nella giornata di ieri, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ancona, Stefano Tombolini, ha ricevuto una minaccia di morte recapitata tramite un biglietto lasciato sull’auto parcheggiata nei pressi della sua abitazione. Un gesto che ha fatto scattare l’allarme e aperto un’indagine della Digos.

Le tensioni legate all’impianto – fortemente osteggiato da un comitato di residenti che ha raccolto 4.200 firme per chiedere lo stop al progetto – stanno assumendo toni sempre più preoccupanti. Oltre alle minacce scritte, da giorni sui social circolano messaggi carichi di insulti e accuse nei confronti degli amministratori comunali. Per questo le forze dell’ordine hanno deciso di rafforzare la sorveglianza sia nei confronti dell’assessore Tombolini che del sindaco Daniele Silvetti.

La vicenda è stata portata all’attenzione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi questa mattina sotto la presidenza del prefetto. Ieri si è anche tenuto in Comune un lungo incontro tra l’amministrazione e i residenti per illustrare l’iter e i dettagli tecnici del progetto, avviato nel settembre 2023. Nessun confronto pubblico in serata, invece, per motivi legati alla sicurezza.

L’amministrazione comunale ha ribadito la volontà di mantenere un dialogo trasparente con la cittadinanza, assicurando che tutte le misure previste rispettano rigorosi standard ambientali. I parametri adottati sarebbero infatti ridotti del 50% rispetto ai limiti imposti dalla normativa vigente, e l’Arpam avvierà un monitoraggio ambientale preventivo che sarà esteso nel tempo.

Tra i chiarimenti offerti, anche quello relativo alla cremazione: contrariamente a quanto temuto da alcuni cittadini, durante il processo non vengono bruciati materiali tossici come zinco o bare in metallo, che vengono invece trattati come rifiuti speciali.

Mentre le indagini sulle minacce proseguono, il Comune ribadisce il suo impegno a informare in modo puntuale e completo i cittadini, auspicando un confronto pubblico che rimanga nei binari del rispetto e della legalità.