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Un tempo simbolo di rinascita culturale, oggi emblema del degrado urbano. L’auditorium Montevecchi, inaugurato nell’aprile del 2014 con l’ambizione di diventare un polo d’eccellenza per eventi, musica e cultura, giace oggi in uno stato di abbandono inquietante, nel cuore storico di Ascoli, alla Piazzarola, a ridosso dell’ex Mazzoni – ora sede universitaria. La struttura ricavata nell’area antistante del vecchio ospedale, quasi completamente interrato, è dotato di circa 300 posti su una superficie totale di poco meno di 500 metri quadrati con spazi dedicati ai camerini, ai servizi e alla regia, è stato utilizzato con il contagocce nel corso degli anni fino al completo abbandono. Oggi le immagini parlano da sole: porte sfondate, controsoffitti crollati, cartongesso penzolante, calcinacci ovunque. Gli impianti di condizionamento interno sono stati smontati, probabilmente saccheggiati.
Le catene poste alle porte che avrebbero dovuto impedire l’accesso sono state divelte, e l’auditorium è diventato, di fatto, rifugio di fortuna per senzatetto e clandestini. A favorire questo scenario contribuisce anche l’assoluto abbandono della via d’accesso principale: le scalette che da via della Rimembranza conducono all’auditorium sono ormai coperte da una vegetazione così fitta da renderle quasi impraticabili.Una barriera naturale che garantisce “riservatezza” a chi intende fare dell’edificio un bivacco, o a chi lo deturpa con graffiti e scritte. I writers non hanno risparmiato nemmeno gli interni.
Uno stato che favorisce anche i raid di giovani in altri luoghi: proprio dall’auditorium Montevecchi erano passati i vandali che lo scorso anno erano entrati all’interno della chiesa di Sant’Angelo Magno devastando opere d’arte come statue e dipinti e danneggiando quasi irrimediabilmente l’antico organo a canne. L’auditorium Montevecchi è,oggi, il simbolo di un’occasione mancata. Servirebbe un intervento urgente per mettere in sicurezza la struttura ed evitare che rimanga alla mercé dei vandali provocando danni ancor più gravi di quelli che sono stati già commessi. Un angolo del centro storico che Ascoli non può permettersi di perdere.
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