Condividi:
SASSOFERRATO – Il prossimo 13 giugno, Emilio Vincioni, il papà di Sassoferrato dal 2016 in causa con l’ex moglie per la gestione della loro bimba, e che è stato recentemente condannato anche in appello dai giudici di Atene, sarà davanti alla Cassazione di Roma e manifesterà con alcuni attivisti.
Una decisione quella presa da Vincioni, a prescindere dall’esito della sentenza a conclusione dell’udienza che si terrà in quella giornata, che deciderà se i magistrati italiani possono essere competenti territorialmente o meno nella complessa dinamica della nascita all’estero del proprio figlio.
“Se vincesse la tesi avversaria – afferma Vincioni - ci sarebbe la completa impunità penale per un genitore che trattiene il figlio all’estero dopo la nascita dello stesso fuori dai confini nazionali (per qualsivoglia ragione) anche in costanza di vita stabile in Italia della coppia che li ha messi al mondo”.
“Tuttò ciò – aggiunge Vincioni - sarebbe gravissimo anche in chiave penale dello scempio che già è legge dopo il mio caso in chiave civile in tutta l’Unione europea.
Si dirà se la “residenza abituale” del neonato/a sarà all’estero e quindi anche penalmente i magistrati italiani dichiarerebbero un “ponziopilatesco” difetto di giurisdizione.
La mia battaglia – conclude Vincioni - è per evitare che questa oscenità diventi legge”.
Correlati
Pubblicità

Pubblicità
