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PORTO SAN GIORGIO - Il fenomeno del “Sextortion” continua a navigare sugli smartphone: a finire nella rete stavolta è stato un giovane di Porto San Giorgio, adescato tramite chat da una 23enne di origini piemontesi.

La ragazza, prima si è fatta mandare dei video erotici e poi lo ha minacciato di pubblicarli sul web se non le avesse versato 500 euro su una carta prepagata a lei riconducibile.

Come spesso accade, tutto inizia con dei primi tentativi di chiacchierata da parte del profilo social della donna, attraverso apprezzamenti e like per le foto pubblicate.
Poi si passa alla richiesta di immagini e video che con il tempo si fanno sempre più audaci. La vittima viene portata a spogliarsi davanti ad una webcam e una volta ottenuti i contenuti hot, comincia l’estorsione.

Richiesta di soldi, anche piccole somme, per fermarne la pubblicazione sui social e sulle chat, comprese quelle di genitori, amici e parenti della vittima. Le vittime, intrappolate tra la vergogna e la paura che le immagini intime possano essere viste dai loro contatti, tendono a non confidarsi con nessuno.

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’"estorsione sessuale", noto anche come sextortion, che fa leva sulla fragilità delle vittime, ha assunto un’importanza crescente ed è perpetrato a danno sia di adulti che di minori. E si sta diffondendo rapidamente, soprattutto tra gli adolescenti.

L’esortazione che arriva dai carabinieri è quella di non cedere al ricatto pagando le somme richieste, poiché i criminali non smetteranno di chiedere soldi e le richieste si faranno sempre più insistenti. Ulteriori consigli: non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui si viene contattati, conservare gli screenshot delle conversazioni, delle minacce e del profilo dell’estorsore.

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