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Le Marche si confermano solide nei settori produttivo e del lavoro, ma fanno fatica nel turismo e nella cultura. È quanto emerge dal rapporto del Think Tank “Marche, al centro dell’Italia”, presentato oggi alla Mole Vanvitelliana e promosso dal Teha Group. Tra i dati positivi spicca la struttura produttiva: le Marche sono seconde in Italia per occupati nel manifatturiero (23,4% del totale al 2022), quarte per densità di PMI (2023) e quinte per incidenza delle imprese legate all’economia del mare (5,5% nel 2023). Anche sul fronte dell’innovazione e transizione digitale si registrano ottime performance: le Marche sono prime per percentuale di start-up innovative (4,13% delle nuove società di capitali nel I trimestre 2025) e seste per occupati nei settori high-tech (5,5% nel 2022). Tuttavia, si collocano solo al 17° posto per imprese con vendite via web e al 16° per numero di ricercatori in rapporto agli occupati. Nel settore trasporti, le Marche sono prime in Italia per età media del materiale rotabile (10,1 anni), ma risultano penalizzate dalla bassa densità ferroviaria (17° posto) e dalla scarsa diffusione di connessioni veloci nelle imprese (50,2% nel 2024). Per la transizione energetica, la regione è prima per veicoli a basse emissioni (156,8 ogni 1.000 auto circolanti nel 2023), mentre si piazza settima per consumo elettrico per abitante e raccolta differenziata (72,1%). Ottime anche le performance nel mercato del lavoro e nella formazione: seconda per percentuale di giovani (25-39 anni) con titolo di studio terziario (34,7%) e quarta per numero di laureati STEM (19,2 per 1.000 residenti), anche se scende al 14° posto per lavoratori coinvolti in formazione continua. Non bene, invece, il turismo: la regione è solo 18ª in Italia per arrivi turistici stranieri (16,2% sul totale degli arrivi), e 14ª per densità del patrimonio museale. L’unico dato positivo è il 10° posto per occupazione nel settore, con 3 lavoratori ogni 100 impiegati.
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