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La squadra mobile di Ancona ha arrestato due cittadini egiziani di 22 e 23 anni, sospettati di essere scafisti, a seguito dello sbarco di 276 migranti dalla nave ONG Ocean Viking, approdata il 21 maggio al porto dorico. I due uomini sono stati trovati in possesso di strumenti per la navigazione d’altura, tra cui un telefono satellitare e diversi dispositivi mobili con SIM card, elementi che hanno rafforzato i sospetti degli inquirenti sul loro ruolo nella traversata. L’arresto è stato disposto dal sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Ancona. I due sospettati sono stati trasferiti nel carcere di Montacuto, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, i migranti avrebbero pagato somme elevate a organizzazioni criminali operanti in Libia, luogo di partenza della traversata. Dopo essere stati trattenuti per giorni in "safe house" nei pressi della costa, sono stati trasportati via terra fino alle spiagge di imbarco. Qui sono saliti su natanti condotti da uomini armati e con il volto coperto, che li hanno accompagnati in mare aperto. In un secondo momento, i migranti sono stati trasferiti su imbarcazioni più piccole, guidate da altri presunti scafisti, per proseguire la rotta verso l’Italia. Il viaggio complessivo è durato circa 40 ore, fino all’intervento della Ocean Viking che ha prestato soccorso in acque internazionali il 17 maggio, due giorni dopo la partenza. I migranti, una volta sbarcati, sono stati accolti in una struttura sportiva allestita per l’identificazione e la registrazione da parte della Polizia di Stato. Le operazioni di foto-segnalamento, identificazione e gestione dei minori sono durate oltre dieci ore. Alcune richieste di protezione internazionale sono state rigettate, e il Questore Cesare Capocasa ha emesso sei ordini di espulsione immediata dal territorio nazionale. Le persone soccorse provengono da diversi Paesi: 152 dall’Eritrea, 45 dall’Etiopia, 39 dal Pakistan, 27 dall’Egitto, 7 dal Bangladesh, 2 dalla Guinea Conakry, 1 dal Marocco, 1 dalla Palestina, 1 dalla Somalia e 1 dal Nord Sudan. Tra loro vi erano anche 95 minori, di cui tre con meno di un anno di età, sei tra uno e quattro anni, due tra i cinque e tredici anni, e 84 adolescenti tra i quattordici e i diciassette anni, oltre a una donna incinta.

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