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Questa mattina, al carcere di Ascoli c’è stata una visita ispettiva da parte del Garante regionale dei diritti dei detenuti, l’avvocato Andrea Giulianelli. Nel corso di un confronto con la direttrice del carcere e con il comandante facente funzione sono emerse gravi problematiche legate alla gestione della sezione Atsm, ovvero destinata ai detenuti con disturbi psichiatrici. A riferirlo è il sindaco Osapp che ha più volte denunciato queste problematiche. 

Il Garante, accompagnato dal personale dell’istituto, ha effettuato un sopralluogo nei locali della sezione, riscontrando direttamente condizioni allarmanti. Al termine della visita, Giulianelli ha parlato senza mezzi termini di una situazione “gravissima, scioccante e al limite della sopportazione, sotto ogni punto di vista: umano, sanitario e di sicurezza”.

Tra le criticità rilevate, spicca il regime detentivo imposto ai detenuti psichiatrici, costretti a rimanere chiusi in cella per 20 ore al giorno, in totale assenza di adeguato supporto medico e psicologico. “Queste persone – ha sottolineato il Garante – non possono essere abbandonate in isolamento, ma devono ricevere quotidianamente cure e assistenza da parte di medici, psicologi e specialisti in psichiatria”.

La sezione Atsm, formalmente destinata a essere un’area di supporto, è stata invece descritta come una vera e propria zona di isolamento. Le tre camere di pernottamento, pur rispettando le disposizioni ministeriali in termini di arredo, risultano inserite in un contesto privo dei minimi requisiti terapeutici: mancano presidi sanitari, spazi per le attività ricreative e qualsiasi strumento utile al recupero dei detenuti.

Secondo quanto denunciato, la permanenza in tali condizioni non solo impedisce ogni possibilità di recupero, ma contribuisce ad aggravare lo stato psicologico degli internati, generando depressione, rabbia e comportamenti autolesionistici.

L’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che da tempo denuncia queste condizioni sia al Prap (Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria) che al Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), lamenta la totale assenza di risposte concrete. In passato, la sezione Atsm era stata chiusa su disposizione di un’autorità giudiziaria per inadeguatezza rispetto agli standard previsti per la tutela della salute mentale. Tuttavia, pochi mesi dopo, il Prap ne ha ordinato la riapertura, senza alcun intervento migliorativo.

Un fatto che ha sollevato forti interrogativi da parte dell’Osapp: “Come può un organo preposto alla tutela del personale e dei detenuti dichiarare conforme una sezione che non ha subito alcun cambiamento?”, si legge nella nota del sindacato.

L’appello, rivolto ancora una volta alle istituzioni competenti, è chiaro: intervenire urgentemente per la chiusura della sezione Atsm e restituire dignità e umanità a persone fragili che, più di altre, necessitano di cura e assistenza, non di abbandono e isolamento.

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