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ANCONA - Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge a iniziativa della giunta regionale di riforma del sistema Marche di protezione civile.
La norma recepisce le novità introdotte dal nuovo Codice nazionale (d.lgs 2018) e avvia un percorso di rinnovamento normativo, mettendo a sistema ruoli e funzioni di tutti i livelli istituzionali. Viene confermato il modello policentrico del “Sistema Marche”, di cui entra a fare parte come autorità territoriale di Protezione civile anche il Presidente della Giunta regionale. Gli altri componenti si confermano i sindaci, la Regione, i Comuni (anche in forma associata), le strutture operative (Arpam, enti servizio sanitario, volontariato organizzato, enti e istituti di ricerca con finalità di protezione civile) e i “soggetti concorrenti” (ordini, collegi professionali, agenzie, aziende).
Prevista con le nuove norme l’attivazione obbligatoria di un’ulteriore articolazione operativa, gli “ambiti territoriali e organizzativi ottimali”, per i quali dovranno essere definiti i territori inclusi e i criteri organizzativi, all’interno dei confini amministrativi provinciali.
Il loro ruolo sarà quello di attivarsi quando emergenze coinvolgono zone estese, superando i confini comunali.
Nella gestione delle emergenze una delle principali novità introdotte dal Codice è la “mobilitazione straordinaria regionale”. Decretata dal presidente della giunta regionale, sentiti i sindaci dei comuni del territorio interessato, la mobilitazione può avere durata massima di 15 giorni, è prorogabile una sola volta (per lo stesso numero di giorni), o può essere sospesa in anticipo, qualora si esaurisse la necessità o nel caso in cui venisse deliberata l’emergenza di rilievo regionale, decretata anche questa dal presidente della regione per un massimo di 6 mesi, o nazionale decretata dal Governo.
Nel testo sono inseriti anche articoli dedicati agli incendi boschivi, alla sensibilizzazione e formazione dei cittadini sulla cultura della protezione civile e al volontariato, che nelle Marche conta oltre trecento associazioni per un totale di circa 12mila volontari. Hanno relazionato in Aula sul provvedimento i consiglieri Monica Acciarri (Lega) per la maggioranza e Fabrizio Cesetti (Pd) per la minoranza.
Il presidente Francesco Acquaroli ha espresso soddisfazione per quella che definisce una legge fondamentale.
“La riforma del sistema di protezione civile – ha detto il presidente – è il frutto di un complesso e approfondito lavoro, molto attesa e necessaria, che sono lieto sia stata approvata all’unanimità. Abbiamo attualizzato una normativa risalente ad oltre due decenni fa che necessitava di una revisione e dell’introduzione di nuovi strumenti operativi anche alla luce delle recenti modifiche normative nazionali. Nelle Marche abbiamo toccato con mano nelle più recenti alluvioni, durante il terremoto, ma non solo, quanto il settore della Protezione Civile sia strategico per la sicurezza di territori e l’assistenza ai cittadini. Voglio ringraziare l’assessore Aguzzi e il Dipartimento di Protezione civile regionale per aver lavorato ad un testo di riforma articolato e importante per il nostro territorio attraverso il confronto e la concertazione su un tema che incide anche sugli enti locali e sul coinvolgimento di tanti volontari che operano capillarmente sul territorio”.
“Sono molto contento per l’esito della votazione che ha espresso il generale apprezzamento dell’Aula – ha dichiarato l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi – “A 24 anni dalla precedente legge regionale in materia – ha proseguito Aguzzi – era necessario dotarsi di una nuova disciplina, adeguandola alle più recenti disposizioni nazionali. La revisione organica delle attività di Protezione civile consentirà di orientare le future strategie alla rinnovata esigenza di ‘sistema’, coordinare le attività degli Enti locali e dei relativi piani di emergenza ottimizzando la risposta operativa, aumentare la conoscenza, la consapevolezza e la sensibilizzazione sui temi della sicurezza e della salvaguardia della pubblica e privata incolumità e promuovere percorsi finalizzati ad aumentare la resilienza della comunità marchigiana. In questa ottica la Protezione civile regionale riveste un ruolo fondamentale e ne è prova il fatto che è stato creato un Dipartimento che la incorpora insieme con il Genio civile”.
Tra le novità introdotte dalla legge c’è la possibilità per il presidente della Giunta regionale di dichiarare la mobilitazione straordinaria e l’emergenza sul territorio, competenza da definire nei criteri e nelle modalità con successivi atti di giunta. Di particolare interesse anche il formale riconoscimento e valorizzazione del Sistema di volontariato organizzato delle Marche.
“Sarà fondamentale portare avanti un’azione di sensibilizzazione e formazione dei cittadini su questi temi, con l’auspicio di coinvolgere sempre di più la presenza dei giovani all’interno del volontariato – precisa Aguzzi –. La loro opera e il loro contributo sono preziosi ed è necessario sensibilizzarli su temi così importanti per la comunità”.
Focus legge
La proposta è suddivisa in 9 Capi, rispettivamente dedicati a:
1. Sistema Marche e rapporti interistituzionali;
2. Sensibilizzazione e formazione;
3. Strumenti di pianificazione;
4. Struttura regionale di protezione civile;
5. Partecipazione dei cittadini e volontariato di protezione civile;
6. Gestione delle emergenze;
7. Disposizioni in materia di incendi boschivi;
8. Patrocini, loghi e benemerenze;
9. Disposizioni finanziarie, transitorie e finali.
La nuova legge regionale dedica, ampio spazio ai seguenti strumenti di pianificazione:
1. Piano regionale;
2. Piani di Protezione Civile di livello provinciale, di ambito e comunale;
3. Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.
Sono state definite le componenti della Struttura organizzativa regionale di Protezione Civile, ovvero:
a) la Sala operativa unificata permanente;
b) le Sale operative integrate (SOI);
c) il Centro funzionale multirischi;
d) il Centro assistenziale di pronto intervento.
Viene altresì definita l’organizzazione del Comitato operativo regionale e l’Unità di crisi, nonché la Colonna mobile regionale.
La normativa istituisce l’Elenco territoriale regionale del volontariato di Protezione Civile che costituisce lo strumento operativo mediante il quale viene assicurata la partecipazione del volontariato organizzato alle attività e agli eventi di protezione civile.
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