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CHIETI - Era una rapina simulata quella avvenuta lo scorso 13 dicembre ai danni della società di trasporto valori Battistolli Spa, della filiale operativa a San Giovanni Teatino.

Quattro persone sono state arrestate dai militari del Nucleo investigativo del comando provinciale Carabinieri di Chieti, guidati dal tenente colonnello Pietro D’Imperio. Le misure cautelari personali, disposte dal gip del Tribunale di Chieti,sono state eseguite  Andrea Di Berardino, nei confronti di Luigi Di Donato, detenuto nel carcere di Chieti, Jacopo Di Matteo, agli arresti domiciliari a Picciano, Walter Pardi, agli arresti domiciliari a San Giovanni Teatino, e Domenico Pollice, sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Montesilvano.

I quattro sono ritenuti responsabili del furto di circa 450 mila euro inclusi 17 mila dollari.

Le misure cautelari sono state disposte a conclusione di articolate e complesse indagini condotte dai militari del Nucleo Investigativo, sotto la direzione del procuratore capo della Repubblica di Chieti, Giampiero Di Florio e dal sostituto Giancarlo Ciani.

Indagini che hanno permesso di svelare il patto criminale stipulato tra Di Donato, che ha numerosi precedenti penali specifici, Pardi, guardia giurata in servizio alla Battistolli, e Di Matteo, ex guardia giurata e collega di Pardi: un patto finalizzato a impadronirsi del denaro trasportato da Pardi il 13 dicembre scorso su un mezzo aziendale attraverso la simulazione di una rapina ai suoi danni, rapina avvenuta nell’area di una pompa di carburanti a Sambuceto.

Le investigazioni, che si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e ambientali, dell’analisi dei filmati delle telecamere presenti sul luogo del furto e nei dintorni, nonché di consulenze tecniche informatiche e attività informativa sul territorio, hanno evidenziato la disponibilità, da parte degli indagati, di apparecchiature informatiche per la clonazione di chiavi elettroniche ’dallas’, chiavi utilizzate per aprire le quattro valigie di sicurezza contenenti il denaro sottratto.

Inoltre, è emerso che Di Donato e Di Matteo avevano sottratto nei giorni precedenti una Ford Puma ad una ditta di autonoleggio a Spoltore, grazie alla complicità di Pollice, dipendente della stessa azienda, auto usata per il colpo e per la successiva fuga. Durante le perquisizioni eseguite nei confronti degli indagati, sono stati recuperati circa 80 mila euro e quattromila dollari ritenuti parte del bottino. 

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