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Non è stato un semplice scontro tra tifoserie, ma una vera e propria guerriglia urbana quella esplosa domenica pomeriggio all’uscita del casello autostradale di Mosciano Sant’Angelo. A fronteggiarsi, armati di bottiglie, bastoni, spranghe e persino un seggiolino strappato da un pullman, sono stati i tifosi dell’Ancona e del Giulianova.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo. Dopo le 16 denunce a piede libero, la procura di Teramo ha disposto tre arresti domiciliari, notificati nelle ultime ore dalla Digos di Teramo e Ancona grazie all’analisi di video amatoriali che hanno documentato le fasi più violente dell’assalto.
I provvedimenti sono stati emessi in flagranza differita, misura prevista nei casi di violenza legata agli eventi sportivi. Gli inquirenti stanno lavorando per identificare tutti i partecipanti agli scontri, che hanno seminato il panico tra gli automobilisti in transito lungo l’autostrada.
Secondo le prime ricostruzioni, le due tifoserie si sarebbero incrociate al rientro dalle rispettive trasferte: i dorici da Avezzano, i giuliesi da Penne, dove avevano appena festeggiato la promozione in Serie D. Da lì, il degenerare della situazione, alimentato da vecchie rivalità mai sopite. La procura ha definito quanto accaduto "una scena da Far West".
Tra i destinatari della misura cautelare anche un giovane già noto alla giustizia, coinvolto in un episodio risalente al gennaio 2023, quando fu ferito da un colpo di pistola sparato da un agente successivamente destituito. All’epoca, l’accusa venne derubricata da tentato omicidio a lesioni aggravate.
La procura ha confermato che tutti e tre gli arrestati hanno avuto un ruolo attivo nei disordini, sebbene con gradi di responsabilità differenti. L’udienza di convalida è attesa nelle prossime ore.
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