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MONTERUBBIANO – Dopo decenni di chiusura e un lungo percorso di recupero, ha riaperto al culto la Chiesa del Santissimo Crocifisso di Monterubbiano, situata fuori Porta Sant’Andrea, nella zona denominata Piano Nuovo. Alla cerimonia presente l’Arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio, a suggellare un momento atteso da tempo dalla comunità locale.
Il complesso monumentale a cui appartiene la chiesa ha attraversato un periodo complesso, con oltre trent’anni di chiusura che ne hanno impedito la fruizione tanto ai fedeli quanto ai visitatori. Determinante è stato l’impegno della Confraternita del SS. Crocifisso – proprietaria dell’edificio – e in particolare del priore Massimo Sgrilli, che con costanza e dedizione ha promosso iniziative e progetti finalizzati al recupero della struttura.
Il restauro non si è limitato all’edificio sacro, ma ha incluso anche il recupero di alcune preziose opere d’arte. Tra queste, il dipinto seicentesco del Battesimo di Cristo di Martino Bonfini da Patrignone (1564-1636), l’antica acquasantiera del 1619 e le stazioni della Via Crucis, tutte restaurate grazie all’impegno economico diretto della Confraternita.
Nonostante la sua posizione periferica, la chiesa rappresenta un importante esempio architettonico e artistico del territorio. Costruita nel 1590 per volontà di Mons. Paolo Pagani, con il contributo della comunità e dello stesso prelato, la chiesa esprime una raffinata interpretazione del barocco, declinata secondo il gusto provinciale marchigiano.
L’edificio è a pianta a croce latina, con un’unica navata che si apre in un coro rettangolare e cappelle laterali nel transetto. Realizzata interamente in mattoni, è impreziosita da una facciata a capanna con un porticato sorretto da colonne. Il portale centrale in travertino porta lo stemma del Cardinale Bandini, mentre quelli laterali sono ornati dagli emblemi di Mons. Pagani e del Municipio.
All’interno, la pavimentazione originale in cotto dialoga con la volta a botte. Restano visibili affreschi e stucchi nel coro e nel transetto, con motivi floreali e figure antropomorfe. Degno di nota è anche l’affresco della Crocifissione, realizzato nel 1591 da Giovanni Colucci da Santa Vittoria per l’altare maggiore.
Adiacente alla chiesa si trovano la casa canonica e la casa colonica, quest’ultima aggiunta in epoca successiva.
Con la riapertura della chiesa, si restituisce alla comunità non solo un luogo di culto, ma anche un tassello fondamentale del patrimonio storico e artistico locale. Un segnale forte di rinascita, dopo anni segnati da chiusura e silenzio.
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