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ROMA – Torna il Festival dell’Appennino con la sua 16ª edizione, più ampio, inclusivo e multidisciplinare che mai. Dal 4 maggio al 12 ottobre 2025, ben 27 appuntamenti animeranno borghi e territori dell’Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, le quattro regioni dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016.

Il festival, promosso dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal BIM Tronto, punta a valorizzare luoghi di grande bellezza e storia, spesso poco noti, unendo cultura, natura, arte e tradizioni. «La parola chiave è valorizzazione – ha dichiarato il commissario Guido Castelli – cultura, storia, arte e natura sono il patrimonio che vogliamo “liberare”».

Il cartellone 2025 comprende 16 concerti, 7 spettacoli teatrali e 6 rappresentazioni di circo contemporaneo. Tra i protagonisti: Eugenio Finardi, Luca Barbarossa, Moni Ovadia, Saturnino, Ambrogio Sparagna, David Riondino e la Compagnia dei Folli.

Durante la presentazione ufficiale a Roma, nella Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è emerso il valore strategico del progetto. Il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco ha parlato di una «visione a lungo termine per consolidare l’attrattività dell’Appennino», mentre la presidente dell’Umbria Stefania Proietti ha definito il Festival «un simbolo di rinascita per i territori montani del Centro Italia».

Il Festival toccherà 28 comuni e promuoverà forme di turismo esperienziale e accessibile, anche grazie all’uso delle Joelette, carrozzine da fuori strada per persone con disabilità. Tra le novità, anche un forte richiamo all’enogastronomia locale e ai cammini spirituali e naturalistici, come il Cammino di San Francesco, il Sentiero Italia, il Cammino Lauretano e il Grande Anello di Arquata.

Il primo appuntamento sarà domenica 4 maggio a Palmiano (AP) con un’escursione panoramica, la semina della patata dei Sibillini, una dimostrazione di cerca del tartufo nero e un concerto della BandAdriatica. L’escursione è gratuita con prenotazione sul sito ufficiale del festival.

Il direttore artistico Carlo Lanciotti ha annunciato nuove location «inedite anche per i nostri affezionati visitatori». Un momento clou sarà il 22 giugno, giorno del solstizio d’estate, in cui si potrà vivere l’esperienza unica di assistere all’alba sul mare e al tramonto in montagna nel giro di poco più di un’ora.

Il Festival dell’Appennino si conferma così un progetto culturale e sociale, pensato per contrastare lo spopolamento, rilanciare l’economia locale e restituire orgoglio alle comunità colpite dal sisma. Un’iniziativa che mette insieme pubblico, istituzioni, imprese e associazioni, nel nome della bellezza e della partecipazione.

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