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ANCONA - I cittadini che devono riparare la propria casa nei Comuni del sisma che ha colpito le Marche e in particolare il territorio di Ancona nel 2022, potranno iniziare a presentare le manifestazioni di volontà sulla piattaforma Gedisi.
Così come i soggetti attuatori pubblici potranno avviare la redazione degli indirizzi di progettazione per le opere pubbliche danneggiate. Una novità importante, presentata oggi dal Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Guido Castelli e dal Presidente Francesco Acquaroli, in seguito alla firma del primo decreto che ufficializza lo sblocco tanto atteso della ricostruzione 2022. I Comuni coinvolti, tra dentro e fuori “cratere”, sono 32. La ricostruzione, complessivamente, è stimata per circa 458,6 milioni di euro.
“Il sisma che ha colpito il nostro territorio nel 2022 ha costretto molte famiglie a lasciare la propria abitazione. L’avvio concreto di questo percorso per la ricostruzione rappresenta un momento per il quale abbiamo lavorato di concerto con tutti gli enti coinvolti a partire dalla volontà di far confluire la ricostruzione del 2022 nell’ampio e già strutturato Ufficio speciale regionale. – dichiara il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli - Grazie all’impegno del Governo, del Commissario Castelli e del Sottosegretario Albano, e di tutta la filiera della ricostruzione che lavora senza sosta con l’esperienza accumulata purtroppo sin dal sisma del 2016, siamo in grado di attivare strumenti operativi in tempi certi grazie anche al coordinamento tra soggetti pubblici e professionisti che ci consentirà finalmente di dare a tante famiglie e Comuni risposte attese e percorsi chiari. È nostro dovere fare tutto il possibile per assicurare interventi efficaci su tutto il territorio coinvolto”.
“Grazie al Governo Meloni, al Presidente Acquaroli e alla squadra della ricostruzione 2016 che va dalla Struttura all’Ufficio speciale ricostruzione regionale, possiamo fornire risposte immediate e strumenti già operativi a queste famiglie che attendono da tempo una risposta alla domanda: quando potrò ricostruire casa? – dichiara il Commissario Castelli -. Grazie alla piattaforma Gedisi, al Testo unico della ricostruzione privata che abbiamo continuamento migliorato e integrato negli ultimi due anni e a una filiera istituzionale che lavora unita e a testa bassa, si può partire immediatamente con la presentazione delle manifestazioni di volontà e con la redazione delle progettualità pubbliche. Facciamo tesoro delle false partenze subite nel 2016 per non ripetere gli stessi errori in questa ricostruzione, altrettanto importante e prioritaria per noi perché ogni famiglia merita di rientrare in una casa sicura e in edifici pubblici pienamente funzionali e sicuri”.
Per agevolare e snellire l’avvio della ricostruzione privata, che riguarda circa 230 interventi per una stima di 177 milioni di euro, per prima cosa i cittadini possono presentare la Manifestazione di Volontà (l’indicazione che si intende ricostruire e che si presenterà il progetto), a mezzo Ge.Di.Si entro il 30 settembre 2025. I professionisti incaricati possono così avviare contestualmente le attività di progettazione utilizzando le disposizioni contenute nel Testo Unico per la Ricostruzione Privata (TURP) già in uso nel sisma del 2016. Una volta inviata la Manifestazione di Volontà il professionista potrà presentare presso l’USR Marche l’istanza per la definizione del livello operativo di danno.
Per quanto riguarda invece la ricostruzione pubblica, che coinvolge 150 interventi per un totale stimato di 280 milioni di euro, i soggetti attuatori pubblici possono avviare la redazione dei Dip (Documenti di Indirizzo alla Progettazione) per il rispristino dei beni lesionati dal sisma. L’USR Marche provvederà a rimborsare, nelle more dell’emanazione del Piano commissariale degli interventi pubblici, gli eventuali oneri per i rilievi e/o indagini. All’esito della presentazione dei Dip sarà avviata la programmazione della ricostruzione pubblica secondo criteri di urgenza, indifferibilità e priorità. Da sottolineare che agli interventi della pubblica si aggiungono anche circa 59 edifici di culto di proprietà di enti ecclesiastici e diocesi. Anche per gli edifici di culto verranno sviluppati i Dip e quindi individuato un piano di ricostruzione.
I Comuni compresi nel cratere 2022 sono Ancona, Fano e Pesaro. Gli altri, fuori cratere, sono: Apecchio, Ascoli Piceno, Camerano, Campofilone, Falconara Marittima, Fossombrone, Frontone, Isola del Piano, Jesi, Magliano di Tenna, Matelica, Mondavio, Mondolfo, Monsampolo del Tronto, Monte Giberto, Monte Grimano Terme, Montefano, Montemarciano, Monteprandone, Morro d’Alba, Morrovalle, Pievebovigliana, Poggio San Vicino, Porto Recanati, San Marcello, Santa Maria Nuova, Senigallia, Serra San Quirico, Urbino.