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La marineria sambenedettese piange Papa Francesco, ma ne custodisce con affetto il ricordo e l’attenzione che il Pontefice ha sempre riservato alla sua marineria. Un legame nato da gesti concreti, incontri sinceri e parole cariche di rispetto per il lavoro duro e silenzioso di chi ogni giorno solca l’Adriatico.
Il Santo Padre aveva citato pubblicamente i pescatori sambenedettesi come esempio di amore per il mare e di impegno civile. In un intervento del 2022, parlando della salvaguardia dell’ambiente, Papa Francesco aveva detto:
“A me piace parlare dei pescatori di San Benedetto del Tronto, bravi ragazzi. Sono venuti a trovarmi e a dirmi delle tante tonnellate di plastica che hanno preso in mare. La plastica, quei pescatori, la prendono e non la rigettano in mare. Perdono soldi, ma quei rifiuti li riportano a terra per ripulire un po’ il mare.”
Parole che avevano colpito profondamente tutta la città, confermando la sensibilità di Francesco verso il mare, la fatica del lavoro portuale e le sfide ambientali affrontate ogni giorno dalla flotta peschereccia sambenedettese.
Tutto era nato nel 2019 dalla collaborazione con il progetto europeo Clean Sea Life e soprattutto dalla necessità di coprire un vuoto normativo che teneva in scacco i pescatori. Quando i marinai pescavano rifiuti in mare, questi non erano equiparati a quelli ’spiaggiati’, per cui li smaltivano a terra a spese loro, oppure li smaltivano irregolarmente, ma venivano multati pesantemente, quindi spesso si vedevano costretti a rigettarli in acqua. Poi è arrivata la cosiddetta legge Salvamare.
L’ultimo incontro con i pescatori di San Benedetto risale al 23 novembre 2024, quando una delegazione marchigiana fu ricevuta in udienza in Vaticano. Francesco ne ha sottolineato più volte il valore umano e spirituale del loro mestiere ascoltando le preoccupazioni del settore, tra crisi economica, normative europee e cambiamenti climatici.
La marineria locale, le famiglie dei pescatori, le parrocchie e le associazioni che vivono ogni giorno la spiritualità del mare, si stringono nel ricordo di un Papa che ha saputo ascoltare, che ha valorizzato le storie semplici e profonde di chi lavora con mani segnate dal sale.